Di come Travis Bickle, man on fire, li ammazzò uno dopo l’altro in uno spettacolo “aberrante”, di vendetta impressionante, marchiandoli a stigmata perpetua
Nel Mondo, nascono subito persone come me che, arrivate alla soglia già molto precoce della soglia percettiva, fermano la coscienza, apparentemente immobilizzandola, per approdare allo sterminio di sé catartico, d’una estrema unzione nel disintegrare la razza storpia dell’umanità sbagliata e sbadigliante, sempre sull’orlo omertoso del confessare le meschinità con ipocrite bugie ma poi mentirle, nel non pentimento di massa.
Dinanzi a un carro armato di profonda “atimia”, non puoi nulla. Quando affila l’arma, lo sterminio li devasta. Una persecuzione senza un attimo di tregua, allenta la morsa e poi deflagra l’anima a scoppio repentino, poi un altro improvviso nel silenzio della Notte. Fra sguardi dei “dirimpettai” a suo limitrofo tifar che li uccida tutti.
Aborra Travis il Sole, è vampiro (non) sognatore, della filastrocca aggrovigliata a suo intimo e leso Cuore, eppur immune ma con potenti munizioni, avanza fra le tradizioni vetuste, egli è l’innovatore, il gran “ciarlatano” dalle mille ossessioni e non si polverizza con un mieloso quanto bieco bacio sulla fronte. Dal buco egli è tornato, più forte e agguerrito di prima nello spaventarli e soggiogar i lor stili stolti di vita, con puntiglio e maggior repentaglio egli arrota le rotule, le spezza e incatena la sua pelle al dimagrimento a vista d’occhio. Mirino di mira acuta quanto l’esplodere. E, se esplode, son gua(nt)i.
I lestofanti fuggon terrorizzati, segnalano per altro rabbonir d’intimidazioni ma egli non arretra e ara la mietitrice. Coltiva la sua mania omicida, telefona anonimo nel trambusto dei soliti (ig)noti e agguanta le prede come un selvaggio, irrefrenabile cacciatore. Accende la macchina e fa volar pezzi di marmo del falso amore. Donando alle troie sol che calci di acido sapore e ai papponi un papparselo nello spappolato fegato di vigliacche “palle”. Li prende per i calzoni, a suo “coglione” maltrattato colpisce detonato. E non occorrerà fermarlo di “fermagli” con bave alla bocca da signori “bravi” e persone “perbene”, egli odia il moralismo e le prediche dei bonaccioni. Egli è e c’è, ucciderà i beoti, letale nel quando meno se l’aspetteranno.
Nell’attesa, vibra e assediarlo oppur sedarlo non puoi.
Carta adesso canta e in testa vi caga, dopo avervela mozzata. Perché i tentativi di (de)moralizzazione non partorirono un Pronto Soccorso ma un SOS di allarmismo savio.
Travis è sempre stato pazzo ma vi aveva avvisato e non fu ascoltato, da quando scelse tal icona cinematografica a virtuoso sputarvi nelle membra e sbranarle.
Firmato un imprevisto Stefano Falotico
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
Recent Comments