Category Il gatto nero

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Il seme della follia, s(c)emi

Fra lugubri stanzoni asettici, asfittico è il torpore del malessere cutanea-mente (o)scuro che, dal profondo nefasto quanto speranzoso del rifulgere in gioiose, nuove armonie, funesta quanto intenerisce e sprona splendente il gagliardo, gaudente spirito degli uomini apparentemente cupi, più vivi degli They Live nauseabondi e frivoli, avvolt(olat)i foschi-dementi in questo mo(n)do oggi rocker, domani melanconico come una fievole, calda melodia jazz che, sfregando immagini inquietanti di (sotto)fondo, cari (s)fondati (in)certi, irta ed eretta di cric-track-mind, irosa e rossa nel trasfonderci umana, cauta e lieve, ci inonda di letizia, invece, corroborante la nostra psiche, sempre anima(ta) nella mente vera e giustamente, appunto, vitrea nel lindor accecante del viaggio pen(sier)oso e talo...

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The Black Cat

Il celeberrimo racconto del sommo Poe, da me, Stefano Falotico, riletto dalla versione eccelsa della traduzione di Giorgio Manganelli. Una lettura corrugata nella mia roca voce ombrosa, lunatica ed enigmatica a richiamo, quasi spettrale e dal colore noir, di evocative immagini profumanti la cupezza del True Detective er(e)mitico di nome(a) Rust Cohle.

 

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Essi vivono?

They Live

Firmato Stefano Falotico

La più grande storia horror mai raccontata: se stai indigesto a chi ti giudica “diverso”, spezza la normalità presunta e ungila con graffi, unghie, arti(gli), sputi e pugni

Una società sempre più intollerante, boicottante, armeggiano di maldicenze, superstiziosa come poteva essere durante i periodi più bui dell’Inquisizione, ove si bruciavan le donne “indigeste” nel “recluderle” a fiamme di peccati tutti inventati. L’oscurantismo s’è accresciuto e qui io vi narro l’abominio partorito dalla mente dei più orridi dementi, capeggiati da un losco “capobanda” che ne riceverà tante. Vedi? Anzi, senti? Fa anche assonanza e, sonante, va il rumor del tuo tremare già sprofondato...

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Racconto di night by Stefano Falotico

Topolino Fantasia

Romanticismo e nervi saldi del (suc)cesso che sale…

Muto, incastonato fra pareti della memoria, con una mia voce che si dileggia fra spettri e un cadavere ambulante del mio fantasma...

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Siamo tutti Cruising

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Inturgidimenti, rinnovamento e marina neve

di Stefano Falotico

 

 Un crepitar sonnecchiante ai bordi d’una mia “fatiscenza” che ora si specchia, adornerà le ore più adoranti di un vago struggermi anche vano, a svariar fra divari e valli fumanti, tra fiumi in burrasca e ardere denso del “crepacuore” inflitto.

Arroccato qui sul monte, dilapido inesausto la mia mente in astruse congetture, fantasticando ché la vita non è proprio il “tranquillo” sonnellino di tutti questi lesti tanto lestofanti sui “divanetti” da inezie d’un viaggiare in “eleganti” carrozze dal “gran” portamento. Ah ah!

Abbiamo un “adulto” elefante, di malsana proboscide, sta “educando” i suoi figliocci all’amar la bisboccia crassa, ah ah, di tanto “eloquio” fischiettan “contenti” fra bevute alcoliche e un’altra laida alcova...

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Racconto di Stefano Falotico

La cenere di Cheyenne a “(s)cena” della tua cera 

di

Stefano Falotico

Ride bene chi ride ultimo!

La cenere di Cheyenne a “(s)cena” della tua cera

 

Io non scherzerei con un “pagliaccio” come Sean Penn, con un “pazzo” di tal portata, potrebbe combinarti una festa altrettanto “ridente”, lentina di dolenza e poi piangerai pelle tua nuda spellata a lento “raffreddarti”, non ti sparerà, mio “sapientone”, con un silenziatore violento ma gusterà lentissimamente le tue “confessioni” sinché, sul punto di commozione, cerebrale e della tua anima spurgata, “evirata”, ti squaglierai solo e sbranato dal tuo nazista colpevole.

Bisogna perdonare sempre?

Dimenticare gli orrori e far finta appunt(it)o di niente?

No, la vendetta serve e va servita proprio freddissima...

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“Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne” di Stefano Falotico

Copertina Cuore Angelico definitiva

Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne

Da oggi, è ufficialmente disponibile il mio nuovo libro.

Complessa e intarsiata miscela dalle squisitezze deliranti innestate e innervate dentro le fratture torturanti, tonantissime, martoriate e poi a volteggiarsi a onirismo d’impalpabilità mia fascinosa, sobria, avvolgente profumo che s’immerge in anima lirica ed eccelsa, elevata eleganza intattissima, superlativ’ascesi mia mistica che si morsica aulica all’effusione di cereo, presto incendiato color marmoreo, esangue e perciò eburneo delle mie versatili, inafferrabili intelligenze poetiche.

Austero decadentismo che abbranco in personal palpito della respirata, abbracciata, baciatissima trascendenza su sangue animato, fiero d’intrepidezza sonante, musicale odore della vita lucente nel ...

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La mia gelateria del (per)corso da Tom Hanks, con picchi esoterici da Edgar Allan, il poeta dei suoi occhi neri

Prefazione tenebrosa, con tendenza al macabro, quasi roseo di carne e ossuto di anima derubata eppur combattiva, quindi a tenaglia, audace, tenacissima, forse tanto (s)t(r)enue da esser collassata da un pezzo metafisico

L’ira s’impossessa di me a lunari fasi ascendenti ove il “cratere” crepita, stordendo l’avarizia altrui ad avorio livoroso della mia chioma issata in troni senza miseri trofei, la mia Lei è pron(t)a.
Son il “capobanda” dei “malavitosi”, dei pedestri e degli sciatti, perversione del capriccio più sofisticato, della fig’armonica, schierata in combattimenti ai filantropi, nel ventre incarnato con zucchero (in)filato, “al fulmicotone” sì fulmino i processi imborghesenti di tanto schifoso “detergervi”, poiché son io l’erezione “cosm(et)ica” che fluttua giocosa, trastu...

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Black Cat, Il gatto nero, la gatta(buia)!

Non vivete di superstizioni e pregiudizio, “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe è racconto spiccato, vi spelacchia e scova i vostri peccatucci!

Esegesi esigente de “Il gatto nero”

Il gatto sa(lta).

Il gatto sa(lta).



Uomini siate e-rettili e le “nere” vi saran feline!


Prego, stendete il tappeto rosso, lasciate che sua signoria parli da Maestro. Gustatevi ogni “singulto” visionario di questo tenebroso racconto, di come sofisticatissimo Edgar gratta nelle viscere delle nostre (in)coscienze e c’ammanetta alla verità, che è una trina, mai ubiqua, cari miei nasi lunghi. Edgar di brevità densa accorcia i vostri sconci scheletrelli nell’armadietto. Apri i cassetti, son ancora pieni di sogni.
Impregna una Donna, impegnati, dai dai, e vedrai che in calore e di fusa ti “confonderà” nelle sue l...

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