Category Cape Fear

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Cosa pen(s)o della vi(s)ta?

E qui, ancora mai acchetato, disancorato, salvo per miracolo nei miei tanti saltellanti oracoli senza falsi oroscopi e invece guardandola al microscopio in mezzo ai miopi-microscopici, stroboscopico mi scop(r)o, fraudolento al pensiero mio nauseato da questo mondo di bugiardi, “cresciuti” nasi, dunque di nani, un mondo onanistico, ombelicale, che si fa le seghe da sol(d)i, ammira attori che non valgon una mia “povera” lir(ic)a e plaude il “gigantismo” della solita, stolta, “assolutista” mentalità fascista, perdendo ogni orizzonte dei vari punti di vi(s)ta.

E non c’è verso… mai più poesia, solo (scorri)bande di gente capitalistica che decapita colui che, a “tiro” lor di cazzi per la teste cap(r)e, fra i lor “testicoli” capiterà, in tal tessuto teso senza scampo a nostro di...

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Il Cinema della vendetta, sei film che non mentono sul sentimento più antico dell’uomo: chi ha subito un torto inestirpabile, prima o poi torna sul luogo dell’assassino, e lo torce

di Stefano Falotico

Molta gente mente. Me ne son sempre accorto. Credo che tale buonismo, alla base del fallace cheto vivere ipocrita, sia solo un modo per farsi gli affari propri e, nel mentre da mentitori, far sì che in mezzo scorra il fiume arido e falsamente mai crespo. Così, le ire vengono acquietate e, nell’acqua placida, però rispunterà il revenant atroce. Che non è stato sommerso dalle bugie, dal bisbiglio omertoso di chi volle sedarne la coscienza per seppellire il delitto truce.

Un ribollio morbido, morbidissimo che per anni poltrì e, nuovamente colpito a sangue freddo, non più si zittì ma di rabbia feroce dagli abissi riemerse veloce...

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Honeymoon with Edgar Allan Poe

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Promontorio

Imparerai cosa vuol dire perdere!

Imparerai cosa vuol dire perdere!

di Stefano Falotico

Promontorio

 

Non v’è reato più mostruoso della boria degli adulti a spezzare la cruenta, sì, violenta fantasia della giovinezza che, ribellandosi, macellerà il gretto conformismo

A piedistallo issato in orgogliosa gloria del mio sempiterno malessere di vivere, questo splendido, logorante ma vivido morbo che m’attanaglia e m’opprime con escrescenze strappanti le mie viscere, esigo silenzio. Viscere, gridate!

Attorcigliate in reclusioni ostruttive al sangue, da voi raffreddato e coagulato al glaciale, freddissimo spegnerne le vie respirative, in me s’ammalia d’ammantato gelarmi con arso furore di tempie crateriche in zampilli fluorescenti che partoriscono creatività inarrestabile...

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