Category Master and Commander – Sfida ai confini del mare

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Ma(lesse)re, gioiscimi ancora…

Master

Navigami in tal mio sbraitar “sbrindellato”, bucherellami lontano dai lor “buo(n)i”, dai lor buchi ché son solo porci in cerca del tuo “fallo” e dello sbagliarti fallace per leccar falli(mentari) il tuo pisello d’“iella” oceanica nel leccar le passerine a tuo strozzato passerotto in gabbia.

Gatta-buia, in cambusa io rifletto fra gli avvoltoi opacizzanti il mio vi(b)rare lontano dalle squallide lotte inutili dei fratricidi squali guerrafondai e il mio orgoglio, puro, affondanti. Non affogo e, in mezzo a tal isterico trambusto bellico(so) d’uomini-“cannonata”, volteggio in svoltante volto a una vita che ammira i (tra)monti d’oriente, sorvolando lidi eccelsi e mirando il cielo del mio strepitoso, schizzante, fragoroso uccello schiumoso.

Dal leggiadro piumaggio, vol...

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La balena è indistruttibile, ti spezza la gamba legnosa della tua ostinazione cattiva, la balena strozza, è stronza

Moby Dick

Sì, gioendo nei campi di mio Padre, signore autarchico, d’aspetto austero, aureo in sue certezze corrucciate per colpa d’un mondo (s)porco, dirimpetto al quale bisogna “accigliarsi” ed esser tremenda-mente irriverenti, (s)fottendolo a sua volta nello svoltar dissacranti, imparai l’arte “arrangiante” dell’esser sé stessi anche nella propria spassosa visione del sesso. “Duro”, (s)fatto a mo’ del fregarsene… Mai abdicando al sociale mal’ di ricatti, m(i)ele e lerce (ri)cottarelle, (in)dotto con l’indole introspettiva all’introiettar questa società di troie e farsene… una ragione, a divertimento di propria erogena “regione” del mandar a culo chi non la pen(s)a come noi...

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Master & Commander

Russell Crowe Master Commander

Stamattina, mi son svegliato con una forza portentosa e ho subito scritto questo pezzo da pazzo, che regalo a voi, miei da puzze, in quanto io son immenso e ogni perla ai porci dispenso. Eppur ci pen(s)o.

di Stefano Falotico

Odio la pornografia che impazza oggi come se fosse una cosa “normale”. Invece, la reputo lesiva dei nostri pudori e delle nostre purezze, non è moralismo, è presa di coscienza di un mondo degenerato ad alto tasso di porcile.

Al che, quando il mio umore, scannato da tal casino di massa urlante, si fa malinconicamente dondolante, afferro il putrido vostro senso del pudore a me (il)leso, in quanto incarno fulgido, per antonomasia, il maudit puro più entusiasmante, e mi metto in viaggio, in tante praterie sconfinate mie mentali e a maestro-comandante dell’ani...

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