Category Cuore angelico

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Jane March, mia amante, mantide, ammantami

Sì!

Sì!

di Stefano Falotico

Fine dell’erotismo puro

 

Ricordo la malinconia che mi possedeva romantica, aromatizzante strati densi di palpebre mie stesse arrossate e di come, cerbiatto d’ancora incurabile fanciullezza, declinai a memoria le reminiscenze di un periodo irripetibile, una mia gioventù scafata, mai scaltra e da “fringuello”, cazzone stronzo perché m’inculavo, a tambur battente, da solo, masochisticamente.

Fottuto nel masticarmeli. Sì, di come il tabacco schiacciai in cocco affumicato, stufato, stanco, incazzato, appollaiato ove il cuculo già nidificò in mio volar nudo di tutti pugni a tutti, prima delle “lobotomie frontali”, di come ne avrei prese e date, si chiaman batoste, e lo ribadisco tosto.

Di come, a un Festival di Venezia, di cui non rammemoro quante ...

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Dracula mangia le carni e ogni esorcismo non può resistere alla sua (r)esistenza da non morto!

di Stefano Falotico

Profezia millenaria del punitore carnale

La mansuetudine in me non abita, vergo liriche ossute di suffragante dissoluzione e, in tal schianto, m’abbarbico a furenti, ardentissimi quieti porti ove onirico bacio i paletti d’avorio ché, a demonizzarmi da vampiro, slabbrati verrete un(i)ti dal mio selvatico, irrefrenabile morso da invincibile licantropo. Sì, mi congiungo giugulare a un agguerrito giammai arreso in tane mie d’una tundra nera, nella Russia che dondol’armoniosa, Lucifero è me a sposa di Mina stuprata da indotto suicidio. E ombre macchiano il mio altero, ateissimo peccarvi, distruggere di nichilismo atroce con rintocchi avidi di sangue...

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Montecristo e Sleepers

Sleepers Padre Bobby

di Stefano Falotico

L’ultima, vendicativa fatica di Sisifo e la punizione esemplare del suo sleeper crollante…

Oh mio dilettevole, “giocondo” e frenetico cacciatore di anime. Siediti in “trono” dell’innocuo Giudizio, ossequia la giuria con un saluto dei tuoi da sorrisetto e “mazzolin di fiori”, beffardamente annuisci un “sincero” giuramento come da tuo impeccabile “stile”, accomodati e di tutta “grazia” ascolta, o meglio “ausculta” la mia arringa, rispondi pacatamente, senz’esser invaso da perplessità o incertezze, tu che mai tremi dirimpetto alla “liceità” legittimissima dei tuoi “amorevoli” atti (s)gradevolissimi.

Tranquillo, non hai nulla di cui temere, solo chi ha scagliato pietre colpevoli, di linciaggio ingiusto, deve cagar sangue, nell’a...

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La vera storia di Artù e della sua Ginevra, la troia!

Formato Cinemascope di Lancillotto che se la scopa!

Formato Cinemascope di Lancillotto che se la scopa!

di Stefano Falotico

Evocherò questa leggenda! Artù e la sua congrega, la spada ch’estrasse dalla roccia friabile e ficcò, con “vaga” leggerezza”, nella moglie già “piena” e pig(l)iata, che megera!

Soffoco gli attimi inquieti con morigeratezza mai fredda. Sì, anche quando “mastico” la “fame” nervosa nella sete diluente in caffè bollente… apro le fauci al sorriso e amplio la fronte mia spaziosa a colorito mai moderato.
Sprofondo nei pressi della “demenza” ma, in quella regione infertile e catalettica, simile al Caucaso, partorisco meravigliose creazioni, che dondolano “a piè” di piena Luna come pantofole annoiate in repentino indossare calzature sportive nella mia grinta caratteriale risorta a spaccarti il cra...

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Armata delle tenebre

Io vi distruggo!

Io vi distruggo!

di Stefano Falotico

Un’armata al soldo della morte rinnovata, struggimento m’intenerisci

Qui, in teutonica imperiosità, vergherò a vostra altezzosa signoria un prestigioso (s)fregiarla. Non s’arrabbi e non implori pietà tardive. Prima doveva pensarci, ché con poca dovizia tagliò e recise quando poteva scannare. E uccidere!

Ma, dallo scarnificato cimitero dei lor stessi peccati, un mio austero Principe rinomato sarà irriverente, spietato, fors’anche eclissante. Ché si spegneranno, travolti da un’insospettata furia, da una funambolica “cura” di particolari e pietre acutissime nel dur scheggiarli e, nelle fragorose ossa spezzate, “diluire” queste carni che abusarono con immoderata impudicizia.

Sarò dolce come un guanto di sfida, planante il lembo di c...

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Lou Reed, Creazione di Adamo alla Michelangelo

Creazione Adamo

di Stefano Falotico

Blade Runner, R.I.P. caro eterno mio Lou Reed

Sei morto a fine Ottobre di questo (s)fortunato 2013, un lutto che ci martoria, m’ossessiona e sta anche però gioendo.

Tu, “gioielliere” delle emozioni dedicate ai loser, perché anche tu lo sei o lo fosti nel divenire. Quando, vedendo il Mondo nella sua squallida nudità, magnificasti il celestiale elevarti a profeta, di lusso (s)gradito, inviso alle borghesie più (s)radicate. Quel radicalissimo sempre loro accertare chi mai accetteranno, a far scomparire l’umanità “diversa” che combatterà sempre, purtroppo o per (s)fortuna, una lotta persa in partenza. Quanta voce nel tuo roco “ammattirla”, sì, incitarla a essere sempre feroce, battagliera, a non adeguarsi, a non cedere dinanzi ai più melliflui, sporchi ricatti...

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Racconto di night by Stefano Falotico

Topolino Fantasia

Romanticismo e nervi saldi del (suc)cesso che sale…

Muto, incastonato fra pareti della memoria, con una mia voce che si dileggia fra spettri e un cadavere ambulante del mio fantasma...

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Monica Bellucci, mia Woman, mia Mina, mia a Dracula

Monica Bellucci

Viviamo d’incenso e ceneri smaltite in ring fradici, nubi piovigginose… anime

Forse l’ingiustizia si fermerà, svaniti i dolori canteremo ossequianti un altare maestoso, gravitando fra tali vili pusillanimi irriconoscenti a vessilli furenti di nostre armate sulla tetraggine sbandierata delle rubate emozioni, dei baci in solitaria aspirati, d’una rettitudine vostra (im)morale che puzza lontan un miglio d’ipocrisia da sputare! Sì, beota… pilucca pure l’acqua benedetta e non credere al mio miracolo, di come guaì l’occhio mancino dello sfoderato, foderatissimo mio coraggio e intrepida virtuosità.

Piangi l’orrore che perpetrasti e nutriti ancor d’orgogli vani. Qui ammantello l’onore dei valori scomparsi e persi...

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“Masturbazione o delirio, l’importante è vivere, urlarla!” di Stefano Falotico

In passato, fui docile, sempre remissivo, prodigo a farmi ferire e non sferravo contrattacchi. Rimanevo mordicchiato dai caudini assedi, ma nessun rimpianto. Non siamo più amici, non abbiamo nulla da condividere. Tu sei ancor (s)legato a un Mondo che io ho violentemente e volenterosamente appannato, un mondo piccolo piccolo e ricattatorio, ottusissimo come una capra, che non porta rispetto e per di più s’incaponisce, persevera d’abusi sinché uno perde la pazienza e ci potrebbe scappare il morto, la tragedia di chi non batteva ciglio e or fa cigolare la tua porta abbattuta.

No, chiesi di grazia ché tu non mi recassi disturbo ma fosti impuntato, stupido, d’una testardaggine rara a trovarne...

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Il solito gelato e una leccata ma non da lecchino al paraculo

Una granita e poi grandinale dentro! Gradiscila!

“Allievo” la tensione, smorzo la grinfia di me stesso, ammortizzo i dolori e il mio recalcitrar sociale con una presa in giro integrale. Socialmente no, elemosino senza moine. A te, che monetizzi, frega qualcosa? Tale e (non) quale a prima, farneticante forse, diverso per predilezione a onori personali, altisonanti. Somari!

Così, in tal storia dai miracolanti contorni, colo il mio coglier l’occasione e stampiglio una lagrima arrugginita in faccia alla comicità “triste”. Piango in finta camuffa e buffoneria che forse, nel disprezzo che ti spezza, rivela il rimpianto che sta dietro anche a chi prova a svoltare, rimane uno strozzar tutto, e le polveri abbrustoliscono una tortuosità che urla.

Ululo e vi ficco in culo!

Dietro le risa...

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