Category Adolf Hitler

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Cosa pen(s)o della vi(s)ta?

E qui, ancora mai acchetato, disancorato, salvo per miracolo nei miei tanti saltellanti oracoli senza falsi oroscopi e invece guardandola al microscopio in mezzo ai miopi-microscopici, stroboscopico mi scop(r)o, fraudolento al pensiero mio nauseato da questo mondo di bugiardi, “cresciuti” nasi, dunque di nani, un mondo onanistico, ombelicale, che si fa le seghe da sol(d)i, ammira attori che non valgon una mia “povera” lir(ic)a e plaude il “gigantismo” della solita, stolta, “assolutista” mentalità fascista, perdendo ogni orizzonte dei vari punti di vi(s)ta.

E non c’è verso… mai più poesia, solo (scorri)bande di gente capitalistica che decapita colui che, a “tiro” lor di cazzi per la teste cap(r)e, fra i lor “testicoli” capiterà, in tal tessuto teso senza scampo a nostro di...

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Poesia di Edgar Allan, a(la)no vostro e Ave Maria in Pater di Santo Cielo

 di Stefano Falotico

Alla psicoterapia, ho sempre preferito la poesia, Dracula e Fuga per la vittoria, io scelgo il mito, io scelgo la foll(i)a che mi acclama, un torbido spirar alla “spirale” delle “spie”

Conosco, al solito, una donna. Le porgo un occhio semi-asciutto in ammiccamento beffardo, forse sotto i baffi d’altre ce(r)n(ier)e delle beffe. E non l’arraffo, sol altro fegato mio “arruffato”, in un richiamo però sempre più appassionato. Spesso non m’arrendo, altre “da solo” m’arrangio. Ma se diventa “solido”, sì, “pene” di contraltare, Dio mi punirà per questi auto-erotismi “bestemmianti”, ma non ho sonno, pace di pece e son-non sono la bestia, lei è bella, eppur alle “pecorine” vostre non belo. E, nonostante “tutto”, son sempre più bello. Anche quando nel girotondo ballo...

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Escape to Victory

di Stefano Falotico

Non credo all’amore, un sentimento secondo me costruito dall’uomo per portarsi a letto qualcuno, io porto il latte, essendo mamma(rio) di lupo da Cappuccetto Rosso…

…e Pelé di Fuga per la vittoria! Quella è figa(ta)!

Quelle son le “palle” della grandezza, miserabili!

Lo dichiaro sinceramente, “sentitamente”. Da anni vado via col vento, tramontando candido nei giorni secchi bisestili e disgustando quelle con la sesta, perché a una donna è sempre meglio l’arte suprema, la settima...

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Il mio bravo, brado, feroce accanimento barbarico da (tana del) lupo contro un cane bigotto che masticò la rudezza dell’osso duro, spellandosi d’indigestione sua famelica!

di Stefano Falotico

Da anni, lo dichiaro a gran voce, senz’alcuna vergogna, denudandomi delle vostre ipocrite foglie di “fighi”, son in lotta agguerrita, cacciatrice, spietata e spericolata, contro una famiglia di pazzi scatenati, che patì quanto ancor patirà la mia ferrea e sferrata, invincibile morsa attanagliante, ad asfissiarli nel muro omertoso del loro esecrabile crimine più efferatamente peccaminoso, l’aver violentemente e “deliberatamente” voluto leder la mia anima, (in)nata d’integrità amante della vita alt(r)a e a lor scagliata (dis)armante ma sempre più inferocita dinanzi al lor crudele, ma mai come me, ribellandomi, così cattivo, avventarmi già prima dopo che il misfatto bianco tal miserabili commisero e per di più poveramente (o)misero appunto, essendo biechi bugiardi della p...

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Il brivido è mio animo e amico, l’asma dei borghesi mi commuove cerebralmente e mi rattrista in forma (a)nemica

di Stefano Falotico

Nonostante anni in cui mi son affaccendato a spacc(i)armi per comune mortale, stanotte, mi son recato da un barista già condannato giorno e sera ad assistere allo sfacelo di gioventù “imbucate” e bruciate nel biliardino d’una vita andata irreparabilmente a puttane e a culo, e ho sorseggiato i suoi occhi profondamente ammiranti la mia irrefutabile bellezza mirabile...

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La parabola del nazismo

Adolf Hitler

di Stefano Falotico

Il vendicatore di ogni forma di nazismo: il nazismo, mai come oggi, esiste, pervade mellifluamente l’umanità, quasi tutti ne sono circuiti inconsapevolmente, e io li punirò spietatamente

Una notte funebre a redimervi dalla vostra sciagura in mia potente onnipotenza, “infantile”, dunque priva di ogni regola perché “puerilmente” cosciente come un bambino squartato dentro che, assaggiando nelle vene dissanguate e dilaniate il male più atroce dell’ottusità bieca, imperante e scelleratamente ignorante, giunto all’età adulta distrusse quel che ancora spaccherà irreprimibile con furia d’una violenza stupefacente, accecante così proporzionalmente alla “cecità” che gli indussero per via della sua congenita, non curabile alterità, a cagione sanguinaria dell’ostinazione dura ...

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