di Stefano Falotico
Il vendicatore di ogni forma di nazismo: il nazismo, mai come oggi, esiste, pervade mellifluamente l’umanità, quasi tutti ne sono circuiti inconsapevolmente, e io li punirò spietatamente
Una notte funebre a redimervi dalla vostra sciagura in mia potente onnipotenza, “infantile”, dunque priva di ogni regola perché “puerilmente” cosciente come un bambino squartato dentro che, assaggiando nelle vene dissanguate e dilaniate il male più atroce dell’ottusità bieca, imperante e scelleratamente ignorante, giunto all’età adulta distrusse quel che ancora spaccherà irreprimibile con furia d’una violenza stupefacente, accecante così proporzionalmente alla “cecità” che gli indussero per via della sua congenita, non curabile alterità, a cagione sanguinaria dell’ostinazione dura e dunque non a lui intenerente.
Ogni tentativo, infatti, di “addolcimento” nel torcergli il braccio vivente della sua anima diversa, sarà vendicato con ira parimenti di stessa caudina forca da campo di concentramento a detonazione agghiacciante così come il cuore gelarono nell’impiccagione di ogni suo frenato godimento.
La viltà sarà esecrabilmente ritorta contro nello spezzar le braccia d’ogni altra “legalizzata” e “lecita” violenza e Iddio l’ascia di guerra dissotterrerà a martirio d’una macellazione mai vista prima, con una sottigliezza d’affilata e tonitruante, esplosiva accetta tagliente da annichilire ogni “capo” dei folli, esalta(n)ti nei sanguinamenti esalanti sin alla morte più lenta dello sgozzamento vi(ri)lmente eguale, decapitante il coraggioso, primo capitano che subì le decapitazioni, perché fu lui il primo a esser inizialmente sfigurato e poi ancor più ingiustamente esposto alle brade risa dei comandanti che gli uccisero l’anima soltanto per soddisfare un bieco lor raccapricciante desiderio carnale, per sguaiato innalzare il lor goduto porcile sadico in appetito d’orrida, cannibalistica fame.
Solo perché costui pretese il legittimo diritto alla sua sacra, inviolabile vita, che voleva vivere da pacifista e non con “adatta” violenza della ricattatoria maggioranza, a navigazione placida dei sogni più belli, anche assonnata per non guardar in viso il volto dell’umano orrore. Ma tale suo atteggiamento fu percepito come vigliaccheria, come fuga dagli obblighi del pensar “forte” e gli furono imputate paure amputanti… a incisione della sua marchiata pelle. Strappato il marchio, che gli tatuarono in faccia ferinamente, egli sbudellò dapprima il suo cuore, lo brandì mordendolo in ogni lacrimazione degli ultimi suoi globuli rossi piangenti, lo divorò di gusto e ne respirò gli ansiti cardiaci a elevata predestinazione nel divino sacrificio di Cristo, in suo nudo corpo rabbioso e non più oramai rimarginabile. Perché fu egli stesso, dopo che ne mangiarono ogni emozione autentica e pura, ad afferrare per le corna il Diavolo delle sue interiora, quel fremito guerrigliero che invero in tutti c’è ma vien celato dagli assurdi comportamenti del cheto vivere falsamente gioioso e rabbonente dinanzi alla verità del mondo lurido e dalle sue origini ineludibilmente imputridito di Peccato supremo e non combattibile, e ne ingurgitò l’odore esangue della perdizione estrema a patto mortuario col suo fantasma spietato, adesso cattivo, nella notte angelica da giusto fanatico punitore di tutte le barbariche invasioni. A esemplare ribellione e prostrazione, innanzitutto sua, dunque santa, contro tutte le crudeli bestialità dei “vincenti” e delle loro fantomatiche, pazze inquisizioni. Di chi resse il gioco delle efferatezze ad apice di ogni esagerazione maciullante e infermabile, per immolarsi a Dio sceso in terra.
Sì, quando Dio instillò nell’uomo la scintilla della coscienza superiore, illuminandolo di libero arbitrio indomabile, l’uomo ne assunse il comando e ribaltò le gerarchie del potere, sodomizzando il suo creatore a volontà suprema da indiscusso e invincibile onnipotente.
Chi commise lo scempio di proibire a un uomo di vivere la sua anima in santa pace, assassinato di moltiplicata forza d’urto impressionante, morirà esalando la divertita Pietà!
Parola del Signore.
Questo è il nazismo.
L’origine del superomismo nasce da qui.
Che vi piaccia o no.
Morale: inutile che vi accaniate contro il prossimo che vi usa violenza psicologica e non, i primi violenti siete voi perché è nell’animo umano insita la violenza. Potrete credervi buoni e godere della vostra bontà solo se nelle vostre più profonde intimità del pudore non verrete toccati, altrimenti in voi, per quanto v’affannerete, con ogni strumento diplomatico, intellettuale e non, dall’anima vostra stuprata ma repressa dalla rabbia, prima o poi (vi) divamperà Satana!
Questa è volontà!
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