Monthly Archives May 2014

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L’urlo infame della mia pazzia contro i luridi, contro il duro lavoro, contro tutto, e nessuno sconto, solo i miei (r)acconti, evviva Dracula che non perdona, lunga vita al Conte

di Stefano Falotico

Da anni, con protervia e fine, intima arroganza, me ne fotto… sia dell’organza che degli orgasmi...

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Escape to Victory

di Stefano Falotico

Non credo all’amore, un sentimento secondo me costruito dall’uomo per portarsi a letto qualcuno, io porto il latte, essendo mamma(rio) di lupo da Cappuccetto Rosso…

…e Pelé di Fuga per la vittoria! Quella è figa(ta)!

Quelle son le “palle” della grandezza, miserabili!

Lo dichiaro sinceramente, “sentitamente”. Da anni vado via col vento, tramontando candido nei giorni secchi bisestili e disgustando quelle con la sesta, perché a una donna è sempre meglio l’arte suprema, la settima...

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Il Cinema della vendetta, sei film che non mentono sul sentimento più antico dell’uomo: chi ha subito un torto inestirpabile, prima o poi torna sul luogo dell’assassino, e lo torce

di Stefano Falotico

Molta gente mente. Me ne son sempre accorto. Credo che tale buonismo, alla base del fallace cheto vivere ipocrita, sia solo un modo per farsi gli affari propri e, nel mentre da mentitori, far sì che in mezzo scorra il fiume arido e falsamente mai crespo. Così, le ire vengono acquietate e, nell’acqua placida, però rispunterà il revenant atroce. Che non è stato sommerso dalle bugie, dal bisbiglio omertoso di chi volle sedarne la coscienza per seppellire il delitto truce.

Un ribollio morbido, morbidissimo che per anni poltrì e, nuovamente colpito a sangue freddo, non più si zittì ma di rabbia feroce dagli abissi riemerse veloce...

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Il mio bravo, brado, feroce accanimento barbarico da (tana del) lupo contro un cane bigotto che masticò la rudezza dell’osso duro, spellandosi d’indigestione sua famelica!

di Stefano Falotico

Da anni, lo dichiaro a gran voce, senz’alcuna vergogna, denudandomi delle vostre ipocrite foglie di “fighi”, son in lotta agguerrita, cacciatrice, spietata e spericolata, contro una famiglia di pazzi scatenati, che patì quanto ancor patirà la mia ferrea e sferrata, invincibile morsa attanagliante, ad asfissiarli nel muro omertoso del loro esecrabile crimine più efferatamente peccaminoso, l’aver violentemente e “deliberatamente” voluto leder la mia anima, (in)nata d’integrità amante della vita alt(r)a e a lor scagliata (dis)armante ma sempre più inferocita dinanzi al lor crudele, ma mai come me, ribellandomi, così cattivo, avventarmi già prima dopo che il misfatto bianco tal miserabili commisero e per di più poveramente (o)misero appunto, essendo biechi bugiardi della p...

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La foll(i)a è meglio! Gran Torino è un capolavoro! Chiamami Il cavaliere pallido

Barba e capelli, grazie, ai pelosi ci penso io, so come tagliarli!

di Stefano Falotico

Credo, sempre più fermamente, che le persone “pazze”, “cretine” e “fuori dai gangheri” siano le migliori, animatamente di dannazione…, non mano nella mano con l’accompagnatrice… “amano” ma son accompagnate a manetta di catene, perché troppo scatenate, spesso “ammanettate” sulla bestemmia inclusa, poi bocca chiusa e taci, previo denuncia degli ipocriti, sboccati solo in casa e sussiegosi col padrone leccandolo per non farsi passare da sbeccati non diligenti che (o)misero il becco nelle facce(nde) di merda, è tal parossismo a farmi… nel culo sull’esser preso nel colmo, più pieno e dunque svuotato di me non si può, è il colpo della strega a convincermene, e questa persuasione sempre più invoca la mia inna...

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The Black Cat

Il celeberrimo racconto del sommo Poe, da me, Stefano Falotico, riletto dalla versione eccelsa della traduzione di Giorgio Manganelli. Una lettura corrugata nella mia roca voce ombrosa, lunatica ed enigmatica a richiamo, quasi spettrale e dal colore noir, di evocative immagini profumanti la cupezza del True Detective er(e)mitico di nome(a) Rust Cohle.

 

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Il brivido è mio animo e amico, l’asma dei borghesi mi commuove cerebralmente e mi rattrista in forma (a)nemica

di Stefano Falotico

Nonostante anni in cui mi son affaccendato a spacc(i)armi per comune mortale, stanotte, mi son recato da un barista già condannato giorno e sera ad assistere allo sfacelo di gioventù “imbucate” e bruciate nel biliardino d’una vita andata irreparabilmente a puttane e a culo, e ho sorseggiato i suoi occhi profondamente ammiranti la mia irrefutabile bellezza mirabile...

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L’osso duro dagli zigomi d’argento

di Stefano Falotico

Una maschera scoprì i crimini della società e, di sua già congenita, putrida nerezza, la offuscò

Con piacevole sollazzo, gaudio è il mio giorno che invoca lacrime di corroboranti nostalgie arcane. E nessuno proferirà altre bestemmie contro il mio Dio. Il Dio dei venti, delle barbariche notti mie silenti, ove intingo il mio corpo in abrasione ludica di come, parsimonioso, mi scaglierò sempre demonio contro chi invase, ad anelar superbamente, ah ah, di volermi infrangere, l’odore delle mie lune sacre. Qui, sono io, assieme ai lupi, a sbranarvi con fiera bramosità parimenti assassina e cruda, della stessa spietatezza con cui marchiaste, io vi renderò pan per focaccia. Azzardatevi ad azzannarmi e più forza mi donerete di rabbia inesausta...

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