Monthly Archives November 2013

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Nosferatu

Amami!

Amami!

di Stefano Falotico

Presto questo mio scritto comparirà in un libro, forse nella mia versione Necronomicon.

Nosferatu

Un cannibale che viaggia fra generose, sfoglianti follie. E piange le sue mestizie nell’imbrunire della strada. Come la vendetta nel mio nero mantello!

Irsuto, in tendini nervosi, si squamano le agonie, squalo in questa città che poltrisce...

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I delitti della Rue Morgue

I delitti della Rue Morgue

Rue Morgue

Quale canzone cantassero le sirene, ο quale nome si fosse dato Achille quando si nascondeva tra le donne, per quanto imbarazzanti, non sono al di là di ogni possibile congettura.

SIR THOMAS BROWNE

Le facoltà mentali che si definiscono analitiche non sono in se stesse molto facilmente analizzabili. Le possiamo apprezzare soltanto dai loro risultati. Quello che ne sappiamo è che per chi le possegga al massimo sono una delle più vive fonti di piacere. Come l’uomo forte gode della sua forza fisica e si compiace durante gli esercizi che mettono in azione i muscoli, così l’analitico coglie il suo momento di gloria in questa attività mentale la cui funzione è risolvere. Trae godimento anche dalle più banali occasioni in cui possa impegnare il proprio talento...

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Io non dimentico! Mi vendico!

Sono William Munny

Sono William Munny

di Stefano Falotico

Io non dimentico, mi vendico!


Il Tempo dell’afflizione mi squamò d’ilarità rabbiosa

Nubi di risentimento, rancore che s’incendia, m’eclisso e svengo, vago in cammini alter(at)i e fervido è il Sole dorato. Pioggia, tu mi lastricasti d’angoscia, mi spensi e in te, mia amata uccisa, trovo il Cuore rinforzato, proprio nell’omicidio che il mostro t’ha perpetrato.

Attrazione, vil danaro che spendi in troie, mio amico che baci lune di te perverso e cannibale. Vivila, sei così che te la godi. Ammazzami, se ti riuscirà, perché il mio fuoco arde ed è pulsione detonante. Non mi fermerai, sono qui ad azzannarti...

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Vendicati!

Scheletro, (D)io odio ogni armadio!

Scheletro, (D)io odio ogni armadio!

di Stefano Falotico

Alveare di revenge, scuoia la calma, sviscera in vene slabbrate, fremiamo in ossessive torture ai mendicanti della nostra anima!

Mattina “altezzosa”, immemorabili squittiscono gli odori carnali recisi, che insistentemente “logoro” di corrosione alta, ateo e giammai ad ammansirmi in tal putrescenza che spolverate sempre con l’impolverarci. Io vi polverizzo. E, dal nero metafisico del mio cervello, grattato, affranto, premuto e torchiato, è esploso Dio il punitore, il barbarico orso delle nevi congelate. In guardia, “bendate” le vostre abitazioni “simpatiche”, inchiostri della verga a vergine che, di spudoratezza, vilipendeste, s’è immolata la furia...

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Hamlet

Essere o non essere? Meglio il teschio, bacialo!

Essere o non essere? Meglio il teschio, bacialo!

di Stefano Falotico

L’inverno del nostro “concerto”

Vana è la strada di chi, timorato da Dio, chiede venia perché mi sven(tr)i, resisto basculante in oscillazioni nervose ma tutto il mio casino è (de)generato da una rinomata Natura, anche corporea oltreché fisica, che sradicò il Tempo per innamorarsi nei suoi lembi, lemme lemme e flemmatico arco di tempie contemplanti. Girovago, non mento a chi sono dentro, trascorrono le stagioni e le piogge dell’anima trascolorano, un viavai di “saliscendi”, di sale a pelle in dolcezza eburnea che guarnisce ma, giammai guarito, rido (s)contento. Imbrunita è l’aurora, porgimi un sorriso e increspalo a virtù della più vanitosa mia spina infranta in rose ammaccate dell’animo perso...

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Montecristo e Sleepers

Sleepers Padre Bobby

di Stefano Falotico

L’ultima, vendicativa fatica di Sisifo e la punizione esemplare del suo sleeper crollante…

Oh mio dilettevole, “giocondo” e frenetico cacciatore di anime. Siediti in “trono” dell’innocuo Giudizio, ossequia la giuria con un saluto dei tuoi da sorrisetto e “mazzolin di fiori”, beffardamente annuisci un “sincero” giuramento come da tuo impeccabile “stile”, accomodati e di tutta “grazia” ascolta, o meglio “ausculta” la mia arringa, rispondi pacatamente, senz’esser invaso da perplessità o incertezze, tu che mai tremi dirimpetto alla “liceità” legittimissima dei tuoi “amorevoli” atti (s)gradevolissimi.

Tranquillo, non hai nulla di cui temere, solo chi ha scagliato pietre colpevoli, di linciaggio ingiusto, deve cagar sangue, nell’a...

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Shining

Spacca ma poi gli si ghiacceranno le palle

Spacca ma poi gli si ghiacceranno le palle

Il lupo cattivello

Il lupo cattivello

di Stefano Falotico

Nel labirinto, l’orco morì di (s)porca paura, i suoi omicidi fremiti si gelarono agghiacciati dall’indole “inferma” del bambino con la luccicanza

Molti anni fa, ora che maturo posso stemperare le emozioni rabbrividenti dell’incubo addent(r)ante che vi narrerò a breve, vidi coi miei occhi l’orrore, una delle storie, da me “aspirate”, fra le più raccapriccianti ché, solo rimembrarla, scote tremendamente le mie vene “adulte”.

Sin da piccolo, ho sempre sofferto d’una visione ascetica della realtà. Nei tempi, quand’ero ancor ciucciante i capezzoli di mia madre, ero svezzato in precoce odore di palpebre in mie iridi tanto mortifere da rifulgere proprio d’estasi vitale.
Credo, anzi ne...

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La lista nera del Diavolo e il concetto di libertà

Baciamelo

Baciamelo

di Stefano Falotico

Posso considerarmi un eletto, uno che della nausea ha fatto diletto, predilezione di notevole impatto alla mia ansia vivente brade astrazioni per non concimarmi con un Mondo di reietti. Tutti vermi, strisciano plastificati, si concian il visetto di trucchetti, poi struccano chi credon debole, addobbandolo di “dolci sguardi come stelle appassite dell’albero di Natale...

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La vera storia di Artù e della sua Ginevra, la troia!

Formato Cinemascope di Lancillotto che se la scopa!

Formato Cinemascope di Lancillotto che se la scopa!

di Stefano Falotico

Evocherò questa leggenda! Artù e la sua congrega, la spada ch’estrasse dalla roccia friabile e ficcò, con “vaga” leggerezza”, nella moglie già “piena” e pig(l)iata, che megera!

Soffoco gli attimi inquieti con morigeratezza mai fredda. Sì, anche quando “mastico” la “fame” nervosa nella sete diluente in caffè bollente… apro le fauci al sorriso e amplio la fronte mia spaziosa a colorito mai moderato.
Sprofondo nei pressi della “demenza” ma, in quella regione infertile e catalettica, simile al Caucaso, partorisco meravigliose creazioni, che dondolano “a piè” di piena Luna come pantofole annoiate in repentino indossare calzature sportive nella mia grinta caratteriale risorta a spaccarti il cra...

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