Sensazioni che vibrano sottopelle, “virano” laddove il pianto si fa “esecrabile”, sì, per ancestrali timori di non esser adatto a questo mondo piatto. E, piangendo, “rinsavisci”, tra fatiscenti ricordi mesti che, in circolo vizioso, si mordon la coda, gatto fra le nebbie dei tuo scor(d)ati pensieri, delle l(i)ane del tempo che passa, “fruttivendolo” delle tue agonie, del respiro già caduco, non ancora però caduto, poeta in un’era di sospiri laconici ove s’è smarrita la vi(t)a vera.
Read MoreMonthly Archives February 2015
Asfissia, polmoni in fiamme, “indecorosamente” crollo.
“Lastricato” di buone intenzioni, vacillante in una valle imperitura di lacrime, di “lame(nti)”, mi squamo, qui in mezzo agli squali.
Solfeggio striature di me che nella vita incespica, s’incaglia e, fra tante canaglie, ringhia da cane, mordendo mille brame e un’apatia sovrana che regna (ba)lorda in mezzo a tanto “ardimentoso” chiasso. Apatia isterica, che grida, si dispera vana, o forse vanitosamente rimembra chi fui e come sto scomparendo, “sparandomi”, afflizione dell’ego disfatto, imprescindibili paure che non spariscono.
di Stefano Falotico
Read MoreNostalgia tremenda, cagna, canaglissima che mi fa incagnire e incagliare, incazzare ma rimango preda e vittima solitaria delle mie inguaribili depressioni...
Read MoreCinto dalle recinzioni coercitive del mio cuore nostalgico, rimesto nel fluttuante, torpido passato. E, dallo “scucirlo”, sdrucito, scurito rinnovarlo di famelica luce potente, si rischiara, la dissolutezza in cui affogai or si dipana lucida e lambisce vette, ancor solitarie, sì, ancora, però attenuatesi in un enigma labirintico di me che, dai contorti, strozzanti giorni in riva alla melanconia, scheggianti la mia anima che, mortifera, stava scolorendosi, diluita in allucinanti tremolii d’un ego disfatto, ceruleo e cinereo, adesso, guardando lassù il cielo azzurro, limpida non si (s)paventa (mal)sana, bensì, affranta ma (r)esistente, è qui tumultuosamente rinata da navigatore dei miei sogni, ancor intatti, marinaio, cavaliere intrepido che, dagl’agghiaccianti te(m)por(al)i che mi ...
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