Monthly Archives October 2013

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Dracula il maudit contro un idiota maligno, Dracula ulula e lui urla

Il lupo perde il pelo ma non il vizietto, ah ah!

Il lupo perde il pelo ma non il vizietto, ah ah!

di Stefano Falotico

Studio della mente di uno psicopatico, che trovò Dracula ad analizzarlo, anche in senso anale e presto carnalmente come la sua idiozia “straziante”

Appartengo a quella stramba, onorata categoria di chi oscilla perentoriamente fra stati umorali d’un brad(ip)o orgoglioso di mia “brodaglia”, poi sussurro agonico “malincuore”, stremato fra delusioni insistenti e una rabbia vincente.

Quella che ti fa innalzare tra suini a me or supini, in volo tramontante acciuffo il criminale di turno, strangolo la sua indole teppistica e lo inchiodo alle responsabilità del (ris)petto che non indossa a vesti altrui spellate.

Che costui, sciaguratamente, sempr’invade, copre di calunnioso “annot(t)arle” in diagnosi da schedario ...

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Armata delle tenebre

Io vi distruggo!

Io vi distruggo!

di Stefano Falotico

Un’armata al soldo della morte rinnovata, struggimento m’intenerisci

Qui, in teutonica imperiosità, vergherò a vostra altezzosa signoria un prestigioso (s)fregiarla. Non s’arrabbi e non implori pietà tardive. Prima doveva pensarci, ché con poca dovizia tagliò e recise quando poteva scannare. E uccidere!

Ma, dallo scarnificato cimitero dei lor stessi peccati, un mio austero Principe rinomato sarà irriverente, spietato, fors’anche eclissante. Ché si spegneranno, travolti da un’insospettata furia, da una funambolica “cura” di particolari e pietre acutissime nel dur scheggiarli e, nelle fragorose ossa spezzate, “diluire” queste carni che abusarono con immoderata impudicizia.

Sarò dolce come un guanto di sfida, planante il lembo di c...

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Lou Reed, Creazione di Adamo alla Michelangelo

Creazione Adamo

di Stefano Falotico

Blade Runner, R.I.P. caro eterno mio Lou Reed

Sei morto a fine Ottobre di questo (s)fortunato 2013, un lutto che ci martoria, m’ossessiona e sta anche però gioendo.

Tu, “gioielliere” delle emozioni dedicate ai loser, perché anche tu lo sei o lo fosti nel divenire. Quando, vedendo il Mondo nella sua squallida nudità, magnificasti il celestiale elevarti a profeta, di lusso (s)gradito, inviso alle borghesie più (s)radicate. Quel radicalissimo sempre loro accertare chi mai accetteranno, a far scomparire l’umanità “diversa” che combatterà sempre, purtroppo o per (s)fortuna, una lotta persa in partenza. Quanta voce nel tuo roco “ammattirla”, sì, incitarla a essere sempre feroce, battagliera, a non adeguarsi, a non cedere dinanzi ai più melliflui, sporchi ricatti...

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Essi vivono?

They Live

Firmato Stefano Falotico

La più grande storia horror mai raccontata: se stai indigesto a chi ti giudica “diverso”, spezza la normalità presunta e ungila con graffi, unghie, arti(gli), sputi e pugni

Una società sempre più intollerante, boicottante, armeggiano di maldicenze, superstiziosa come poteva essere durante i periodi più bui dell’Inquisizione, ove si bruciavan le donne “indigeste” nel “recluderle” a fiamme di peccati tutti inventati. L’oscurantismo s’è accresciuto e qui io vi narro l’abominio partorito dalla mente dei più orridi dementi, capeggiati da un losco “capobanda” che ne riceverà tante. Vedi? Anzi, senti? Fa anche assonanza e, sonante, va il rumor del tuo tremare già sprofondato...

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R.I.P. Lou Reed, racconto nero al languido

Lou Reed

Firmato Stefano Falotico

Cantore delle solitudini di miei candidi cantici, creatura ombrosa a fragor perpetuo dei rifulgenti flussi vitali

No, per quanto “astinente” da un Mondo pernicioso, nessuno m’ha vinto. Osarono in tanti a sfidarmi, anelaron ad ammazzarmi, ché mi disossassi in cortei funebri d’imbastire un me “morto dentro”. Ma preferisco l’angoscioso solleticare i profondi ritmi isterici, sguaiati dello sbranar me stesso, e non aderirò mai a quegl’imbattibili can(on)i d’una società che s’abbellisce dietro una camuffa moderna d’accapponar la pelle più d’una sintetica pelliccia.

Io vivo d’eteree suggestioni, pigliatemi per matto e avrò soddisfatto totalmente il delirio dell’essere mio, a valore contro i valori retrogradi d’una bigotta mentalità da farloc...

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Invaghimento di uno spaventapasseri

di Stefano Falotico

Gemito, è questo  a farmi soffrire quand’indossi la più stronza minigonna aderente, in bilico tra un tirartela da matti e una sigaretta pulita fra tue labbra candide, mielose giusto un po’ ad attizzarmi, svanisco e vorrei venirti già solo scalzando questa resistenza “pia” ché non prendo sonno, immaginandoti (s)velata in briose luminescenze d’un tuo seno “accennato” d’angelica tentazione, demonio sei, oh mia tentatrice che graviti in me, dai “”volteggi” i tacchi a spillo melodiosi come un sorriso vanesio già frantumato. Ovunque andrai, sarò nella tua anima, e tormentami pure. Addolciremo il nostro Club Silencio lynchiano, addolorati nella foschia lussuriosa di notti “atee”.

Ora, con l(uc)entezza, sfila la gonna e lasciami intravedere un s...

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Racconto di night by Stefano Falotico

Topolino Fantasia

Romanticismo e nervi saldi del (suc)cesso che sale…

Muto, incastonato fra pareti della memoria, con una mia voce che si dileggia fra spettri e un cadavere ambulante del mio fantasma...

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Anche Marlon Brando è dolce come il burro, senza un tango ma da solo nelle tane, col ricordo di una donna da letame col tanga

Brando Parigi

Ancor’innamorato, morbido e morboso fra moribonde striature dallo svelto, velato pensiero.

Non è stata una gran vita, così decido di “circoscriverla” in una tastiera che l’inganni, la capti per come poggio i neuroni emozionali d’un rimpianto battente, o forse proprio da quel blackout rinascerà un’atavica speranza che credetti morta? Che ne so? Pensa a saperla tu, che ti professi di “sapore”.

E soprattutto lavati col sapone migliore. Quello che ti cancella la merda dalla faccia. A lentezza stanca, macilento… tu che prima primeggiavi in tutto…, cioè me stesso, ora non sei più o solo piuma, poeta per sublimare quello squittire che tanto però abbrustolisce, stizzito soffri, piangi lagnoso, ti dimeni ma ne val la pena?

Ambasciatore porta il piatto della vendetta...

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Monica Bellucci, mia Woman, mia Mina, mia a Dracula

Monica Bellucci

Viviamo d’incenso e ceneri smaltite in ring fradici, nubi piovigginose… anime

Forse l’ingiustizia si fermerà, svaniti i dolori canteremo ossequianti un altare maestoso, gravitando fra tali vili pusillanimi irriconoscenti a vessilli furenti di nostre armate sulla tetraggine sbandierata delle rubate emozioni, dei baci in solitaria aspirati, d’una rettitudine vostra (im)morale che puzza lontan un miglio d’ipocrisia da sputare! Sì, beota… pilucca pure l’acqua benedetta e non credere al mio miracolo, di come guaì l’occhio mancino dello sfoderato, foderatissimo mio coraggio e intrepida virtuosità.

Piangi l’orrore che perpetrasti e nutriti ancor d’orgogli vani. Qui ammantello l’onore dei valori scomparsi e persi...

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Dracula preferisce Monica Bellucci a Mina

Monicaaa!

Dracula (a)dora l’appuntito codino del canino e carezza il suo lupo di soave cupezza

Metafisicamente, il mio fisico esiste soltanto in una zona scura, più beata di tal moltitudine dalle frivole beatitudini. Altezzoso, attrezzato a mia reggia eretta tra un forte ponte a castello, sorretto da gotiche palizzate e sostenuto dai miei eletti “schiavi”, vivo al di là d’ogni sconcezza “reale”. Torsione lupeggiante e principesca immersa in solitudini dei venti russi amanti.

Soggiogante la “generosa” lucina del dì, gioco a scacchi con Lucifero, porgendogli l’applauso quando vince da baro. Poi, mi rinchiudo nella bara, addentando prima della buonanotte una barretta di cioccolato fino, prodotto dai più certosini buongustai della Transilvania pasticciera...

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