Category Il Corvo

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Travis Bickle vampiro

Il coraggioso

di Stefano Falotico

Il monologo-“monocolo” del vampiro “invisibile” Travis Bickle: ai bordi del turpe barbarismo “moderno”, v’è l’origine fallace, infelice e femme fatale della società (im)produttiva, il seme del Male a suo coraggioso nel mare allattante!

Meschina è l’esistenza se, sfregiata, oltraggiata nella dignità onesta, dai parassiti travestiti da persone “perbene”, vien schifata e genera emarginazioni a linciaggio di chi, schernito oltre le soglie del pudore, si ribellerà coi più “lievi” fervori, intingerà le sue membra nel fantasma lacustre d’un licantropo di mangusta, vi masticherà cannibale nel suo sopravvivere al di là d’ogni legge morale.

Sacralizzando il suo virtuoso punito, sfregerà gli impuniti a viso aperto e pugni scagliati con s...

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Lou Reed, Creazione di Adamo alla Michelangelo

Creazione Adamo

di Stefano Falotico

Blade Runner, R.I.P. caro eterno mio Lou Reed

Sei morto a fine Ottobre di questo (s)fortunato 2013, un lutto che ci martoria, m’ossessiona e sta anche però gioendo.

Tu, “gioielliere” delle emozioni dedicate ai loser, perché anche tu lo sei o lo fosti nel divenire. Quando, vedendo il Mondo nella sua squallida nudità, magnificasti il celestiale elevarti a profeta, di lusso (s)gradito, inviso alle borghesie più (s)radicate. Quel radicalissimo sempre loro accertare chi mai accetteranno, a far scomparire l’umanità “diversa” che combatterà sempre, purtroppo o per (s)fortuna, una lotta persa in partenza. Quanta voce nel tuo roco “ammattirla”, sì, incitarla a essere sempre feroce, battagliera, a non adeguarsi, a non cedere dinanzi ai più melliflui, sporchi ricatti...

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Essi vivono?

They Live

Firmato Stefano Falotico

La più grande storia horror mai raccontata: se stai indigesto a chi ti giudica “diverso”, spezza la normalità presunta e ungila con graffi, unghie, arti(gli), sputi e pugni

Una società sempre più intollerante, boicottante, armeggiano di maldicenze, superstiziosa come poteva essere durante i periodi più bui dell’Inquisizione, ove si bruciavan le donne “indigeste” nel “recluderle” a fiamme di peccati tutti inventati. L’oscurantismo s’è accresciuto e qui io vi narro l’abominio partorito dalla mente dei più orridi dementi, capeggiati da un losco “capobanda” che ne riceverà tante. Vedi? Anzi, senti? Fa anche assonanza e, sonante, va il rumor del tuo tremare già sprofondato...

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Invaghimento di uno spaventapasseri

di Stefano Falotico

Gemito, è questo  a farmi soffrire quand’indossi la più stronza minigonna aderente, in bilico tra un tirartela da matti e una sigaretta pulita fra tue labbra candide, mielose giusto un po’ ad attizzarmi, svanisco e vorrei venirti già solo scalzando questa resistenza “pia” ché non prendo sonno, immaginandoti (s)velata in briose luminescenze d’un tuo seno “accennato” d’angelica tentazione, demonio sei, oh mia tentatrice che graviti in me, dai “”volteggi” i tacchi a spillo melodiosi come un sorriso vanesio già frantumato. Ovunque andrai, sarò nella tua anima, e tormentami pure. Addolciremo il nostro Club Silencio lynchiano, addolorati nella foschia lussuriosa di notti “atee”.

Ora, con l(uc)entezza, sfila la gonna e lasciami intravedere un s...

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L’innominabile, che ferì mortalmente e ch’ammazzerò “sensibilmente”, assomiglia in maniera spaventosa a Nanni Moretti di “Bianca”

L’idiota

L’idiota

Una delle peculiarità, che distinguono la mia anima da un comune “intellettuale”, è non asservirmi mai all’intellighenzia.  Bensì essere felicemente autarchico, distaccato dal comune ma lucidissimo in mezzo a tanti esaltati ludici, specie se tempro la mia alterità (s)naturata quando viene, come fu, invasa(ta). Perentoriamente accerchiata, vilipesa, ostracizzata, dileggiata e sempre messa a dure prove per provarmi. Ma, giunto allo scoccar d’un dì a me miracoloso, la tattica osteggiante di costui, mero lestofantissimo e dalla risata d’elefante, rintonò mor(t)ale. Affatto fugace, quella (s)volta, scaltro e imprendibile, cominciai a studiarlo. Ad adottar la stessa strategia del suo ragno...

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Siamo tutti Cruising

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Inturgidimenti, rinnovamento e marina neve

di Stefano Falotico

 

 Un crepitar sonnecchiante ai bordi d’una mia “fatiscenza” che ora si specchia, adornerà le ore più adoranti di un vago struggermi anche vano, a svariar fra divari e valli fumanti, tra fiumi in burrasca e ardere denso del “crepacuore” inflitto.

Arroccato qui sul monte, dilapido inesausto la mia mente in astruse congetture, fantasticando ché la vita non è proprio il “tranquillo” sonnellino di tutti questi lesti tanto lestofanti sui “divanetti” da inezie d’un viaggiare in “eleganti” carrozze dal “gran” portamento. Ah ah!

Abbiamo un “adulto” elefante, di malsana proboscide, sta “educando” i suoi figliocci all’amar la bisboccia crassa, ah ah, di tanto “eloquio” fischiettan “contenti” fra bevute alcoliche e un’altra laida alcova...

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Racconto di Stefano Falotico

La cenere di Cheyenne a “(s)cena” della tua cera 

di

Stefano Falotico

Ride bene chi ride ultimo!

La cenere di Cheyenne a “(s)cena” della tua cera

 

Io non scherzerei con un “pagliaccio” come Sean Penn, con un “pazzo” di tal portata, potrebbe combinarti una festa altrettanto “ridente”, lentina di dolenza e poi piangerai pelle tua nuda spellata a lento “raffreddarti”, non ti sparerà, mio “sapientone”, con un silenziatore violento ma gusterà lentissimamente le tue “confessioni” sinché, sul punto di commozione, cerebrale e della tua anima spurgata, “evirata”, ti squaglierai solo e sbranato dal tuo nazista colpevole.

Bisogna perdonare sempre?

Dimenticare gli orrori e far finta appunt(it)o di niente?

No, la vendetta serve e va servita proprio freddissima...

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Racconto tenebroso di Stefano Falotico

Ciao Jack!

Racconto tenebroso del Falotico

Apparente mutamento, mente che cambia, anima (im)mobile che si rinnova

Non è vero che si rimane uguali nel tragitto di questo “viaggio” chiamato vita. Anche s’io abolirei, anzi “aborrirei” tal proprio limitante “viaggio” dal mio “dizionario” dell’anima. Abortiamolo!
“Viaggio”, così come comunemente inteso mi par “crescita per tappe”, per esperienze identiche a tutti, sempre topolini a guidar per la “top(p)a”...

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Il Corvo

“Il Corvo” di Edgar Allan Poe o The Crow di Alex Proyas? Non The Raven con Cusack perché amo falotico delirar da tal racconto a mio Cure, “cura” e di Cor burn! Ah ah, leggete!

Del Poe rispetteremo la perfetta spaziatura e gli “a capo”, così come puristi noi adoriamo le licenze poetiche del sottoscritto che lo giustifica a genio suo, rielaborando di convergenze con Brandon Lee su reborn di “virtuale” rinascita appunto

Il Corvo

Una volta, in una tetra mezzanotte, mentre meditavo, stanco e sconsolato,
su molti strani e astrusi volumi d’obliata sapienza,
mentre, sonnecchiando, già il capo mi si chinava, mi riscosse d’improvviso
un battito leggero,
come d’uno che bussasse sommesso alla porta della mia stanza.
«È un visitatore», borbottai, «che bussa alla por...

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