Fra lugubri stanzoni asettici, asfittico è il torpore del malessere cutanea-mente (o)scuro che, dal profondo nefasto quanto speranzoso del rifulgere in gioiose, nuove armonie, funesta quanto intenerisce e sprona splendente il gagliardo, gaudente spirito degli uomini apparentemente cupi, più vivi degli They Live nauseabondi e frivoli, avvolt(olat)i foschi-dementi in questo mo(n)do oggi rocker, domani melanconico come una fievole, calda melodia jazz che, sfregando immagini inquietanti di (sotto)fondo, cari (s)fondati (in)certi, irta ed eretta di cric-track-mind, irosa e rossa nel trasfonderci umana, cauta e lieve, ci inonda di letizia, invece, corroborante la nostra psiche, sempre anima(ta) nella mente vera e giustamente, appunto, vitrea nel lindor accecante del viaggio pen(sier)oso e talo...
Read MoreCategory Dylan Dog
Firmato Stefano Falotico
La più grande storia horror mai raccontata: se stai indigesto a chi ti giudica “diverso”, spezza la normalità presunta e ungila con graffi, unghie, arti(gli), sputi e pugni
Una società sempre più intollerante, boicottante, armeggiano di maldicenze, superstiziosa come poteva essere durante i periodi più bui dell’Inquisizione, ove si bruciavan le donne “indigeste” nel “recluderle” a fiamme di peccati tutti inventati. L’oscurantismo s’è accresciuto e qui io vi narro l’abominio partorito dalla mente dei più orridi dementi, capeggiati da un losco “capobanda” che ne riceverà tante. Vedi? Anzi, senti? Fa anche assonanza e, sonante, va il rumor del tuo tremare già sprofondato...
Read MoreRomanticismo e nervi saldi del (suc)cesso che sale…
Muto, incastonato fra pareti della memoria, con una mia voce che si dileggia fra spettri e un cadavere ambulante del mio fantasma...
Read More“Allievo” la tensione, smorzo la grinfia di me stesso, ammortizzo i dolori e il mio recalcitrar sociale con una presa in giro integrale. Socialmente no, elemosino senza moine. A te, che monetizzi, frega qualcosa? Tale e (non) quale a prima, farneticante forse, diverso per predilezione a onori personali, altisonanti. Somari!
Così, in tal storia dai miracolanti contorni, colo il mio coglier l’occasione e stampiglio una lagrima arrugginita in faccia alla comicità “triste”. Piango in finta camuffa e buffoneria che forse, nel disprezzo che ti spezza, rivela il rimpianto che sta dietro anche a chi prova a svoltare, rimane uno strozzar tutto, e le polveri abbrustoliscono una tortuosità che urla.
Ululo e vi ficco in culo!
Dietro le risa...
Read More“Siringa” in giugulare recisa, adombrata nostalgia che svaga “daltonica” o in bianco e nero
Di pazzi è stracolmo tal Mondo d’inetta volgarità, pedissequamente perseguitano, feriscon taglienti e mordon il tuo universo emotivo, spranghe psicologiche, tremebondi circonvoluzioni radicate a tuo stanco martoriarti, spellato crolli, isteria ti domina e svieni, cadi in stato di trance, sì, tranciato nell’anima già sparita una volta, adesso a espiar caduca, imbrunita respira un istante e poi “vien” rasserenata sol da brezze scandite in tenui sospiri per una felicità (in)esistente, giammai sarà. Ingiallito, stai colando rabbia, s’aggrappa a un mellifluo illuderti ma, incisivo, il Tempo non cambia, peggiora e deperisci già smorto.
Avvolto da un nitore che si sbianca a tuo ...
Read Moredi Stefano Falotico
Come ti senti oggi? Stai meglio? No, di merda, quasi alla diarrea.
Non ho voglia di parlare. Sii tu logorroico, riempi le pause della mia (s)figa.
Ma l’ira diluisce, dipana un pensiero vagabondo che presto smalta la mia coscienza svanita, nitrendo io stesso svanisco se è vero che gli occhi racchiudono i dolori, le gioie e le frustrazioni di un anim(istic)o. Mistica rinomanza da primitivo coi graffi(ti) e specchi vanitosi d’una sempre ritrosia, svia, fagocita e soffre, sta male, malissimo, non s’attenuerà l’inquietudine di sentirsi fuori posto, fra ombre che scalfiscon un selciato a tuo rustico Cuore, antico come le pietre intagliate ove il lago dei sogni fu scremato da “lapidi” d’un bianco ucciderle...
di Stefano Falotico
Arcigno, tetro, impetuoso, famelico, quattro aggettivi poker che delineano i miei lineamenti spirituali, a tonante vendetta abissale, (d)istruttiva, scalfente ogni altro delitto “bianco”
Sto sottilmente spiando i movimenti, assai prevedibili fra l’altro senza bisogno che piazzi delle “videocamere” psicologiche nel suo cervello bacato, pazzo su mia intuizione infallibile, dentro l’anima, usiamo quest’eufemismo per umanizzarlo, di un “perfetto” criminale, tanto scrupoloso in tutti i minimi (det)tagli dell’infierir ferite ostinate e “recidive” all’altrui guancia, da “solleticar” il suo atrocissimo sdegno e (di)segno “marchiante”.
So bene che si sta di nuovo impaurendo, è stato l’usignolo dal “balconcino” della sua...
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