Nostalgia tremenda, cagna, canaglissima che mi fa incagnire e incagliare, incazzare ma rimango preda e vittima solitaria delle mie inguaribili depressioni...
Read MoreCategory Una discesa nel Maelström
Cinto dalle recinzioni coercitive del mio cuore nostalgico, rimesto nel fluttuante, torpido passato. E, dallo “scucirlo”, sdrucito, scurito rinnovarlo di famelica luce potente, si rischiara, la dissolutezza in cui affogai or si dipana lucida e lambisce vette, ancor solitarie, sì, ancora, però attenuatesi in un enigma labirintico di me che, dai contorti, strozzanti giorni in riva alla melanconia, scheggianti la mia anima che, mortifera, stava scolorendosi, diluita in allucinanti tremolii d’un ego disfatto, ceruleo e cinereo, adesso, guardando lassù il cielo azzurro, limpida non si (s)paventa (mal)sana, bensì, affranta ma (r)esistente, è qui tumultuosamente rinata da navigatore dei miei sogni, ancor intatti, marinaio, cavaliere intrepido che, dagl’agghiaccianti te(m)por(al)i che mi ...
Read MoreRacconto tenebroso del Falotico
Apparente mutamento, mente che cambia, anima (im)mobile che si rinnova
Non è vero che si rimane uguali nel tragitto di questo “viaggio” chiamato vita. Anche s’io abolirei, anzi “aborrirei” tal proprio limitante “viaggio” dal mio “dizionario” dell’anima. Abortiamolo!
“Viaggio”, così come comunemente inteso mi par “crescita per tappe”, per esperienze identiche a tutti, sempre topolini a guidar per la “top(p)a”...
Una discesa nel Maelström
Le vie di Dio in Natura, come nella Provvidenza, non sono come le nostre vie; né i modelli che noi costruiamo sono in alcun modo commensurabili con la vastità, la profondità e l’imperscrutabilità delle Sue opere, che hanno in sé una profondità maggiore del pozzo di Democrito.
JOSEPH GLANVILL
Avevamo raggiunto la sommità della rupe più alta. Per qualche minuto il vecchio sembrò stanco per parlare.
«Non molto tempo fa», disse alla fine, «avrei potuto guidarla su questa strada come il più giovane dei miei figli, ma tre anni fa, mi accadde un fatto mai accaduto prima a un essere mortale – almeno tale che nessun uomo è sopravvissuto per raccontarlo – e le sei ore di terrore mortale che ho passato mi hanno spezzato il corpo e l’anima...
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