di Stefano Falotico
Promontorio
Non v’è reato più mostruoso della boria degli adulti a spezzare la cruenta, sì, violenta fantasia della giovinezza che, ribellandosi, macellerà il gretto conformismo
A piedistallo issato in orgogliosa gloria del mio sempiterno malessere di vivere, questo splendido, logorante ma vivido morbo che m’attanaglia e m’opprime con escrescenze strappanti le mie viscere, esigo silenzio. Viscere, gridate!
Attorcigliate in reclusioni ostruttive al sangue, da voi raffreddato e coagulato al glaciale, freddissimo spegnerne le vie respirative, in me s’ammalia d’ammantato gelarmi con arso furore di tempie crateriche in zampilli fluorescenti che partoriscono creatività inarrestabile...
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