Fra lugubri stanzoni asettici, asfittico è il torpore del malessere cutanea-mente (o)scuro che, dal profondo nefasto quanto speranzoso del rifulgere in gioiose, nuove armonie, funesta quanto intenerisce e sprona splendente il gagliardo, gaudente spirito degli uomini apparentemente cupi, più vivi degli They Live nauseabondi e frivoli, avvolt(olat)i foschi-dementi in questo mo(n)do oggi rocker, domani melanconico come una fievole, calda melodia jazz che, sfregando immagini inquietanti di (sotto)fondo, cari (s)fondati (in)certi, irta ed eretta di cric-track-mind, irosa e rossa nel trasfonderci umana, cauta e lieve, ci inonda di letizia, invece, corroborante la nostra psiche, sempre anima(ta) nella mente vera e giustamente, appunto, vitrea nel lindor accecante del viaggio pen(sier)oso e talo...
Read MoreCategory Shining
Shining, uomini, siate sempre nella luccicanza dell’adamantino, vivido lindore da (in)fanti
Non raffreddatevi, non verrete così assiderati nell’algido mattino del triste figuro…
Acquosa, la mia anima nervosa, schizza e “sguazza” fra la dura neve sobria e (in)felice d’una tormentante angoscia perenne ma vivaddio (in)sana e non melmosa, tenera, la mia anima non s’indurirà all’aspra corruzione dei “grandi”, quegli orchi dagl’occhi repellenti, mortiferi come gli strapiombi “taglienti” dei Pirenei più “brulli” e rocciosamente ferenti in lame scalfenti, giammai giacerò o “gracchierò” da (im)mobile co(r)vo del mio cuore anneritosi e non più luminescente nello stupefacente, bianco, innato candore illuminante, non creperò, schiacciato in bar(atr)o e (s)g(r...
Read Moredi Stefano Falotico
L’inverno del nostro “concerto”
Vana è la strada di chi, timorato da Dio, chiede venia perché mi sven(tr)i, resisto basculante in oscillazioni nervose ma tutto il mio casino è (de)generato da una rinomata Natura, anche corporea oltreché fisica, che sradicò il Tempo per innamorarsi nei suoi lembi, lemme lemme e flemmatico arco di tempie contemplanti. Girovago, non mento a chi sono dentro, trascorrono le stagioni e le piogge dell’anima trascolorano, un viavai di “saliscendi”, di sale a pelle in dolcezza eburnea che guarnisce ma, giammai guarito, rido (s)contento. Imbrunita è l’aurora, porgimi un sorriso e increspalo a virtù della più vanitosa mia spina infranta in rose ammaccate dell’animo perso...
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di Stefano Falotico
L’ultima, vendicativa fatica di Sisifo e la punizione esemplare del suo sleeper crollante…
Oh mio dilettevole, “giocondo” e frenetico cacciatore di anime. Siediti in “trono” dell’innocuo Giudizio, ossequia la giuria con un saluto dei tuoi da sorrisetto e “mazzolin di fiori”, beffardamente annuisci un “sincero” giuramento come da tuo impeccabile “stile”, accomodati e di tutta “grazia” ascolta, o meglio “ausculta” la mia arringa, rispondi pacatamente, senz’esser invaso da perplessità o incertezze, tu che mai tremi dirimpetto alla “liceità” legittimissima dei tuoi “amorevoli” atti (s)gradevolissimi.
Tranquillo, non hai nulla di cui temere, solo chi ha scagliato pietre colpevoli, di linciaggio ingiusto, deve cagar sangue, nell’a...
Read Moredi Stefano Falotico
Nel labirinto, l’orco morì di (s)porca paura, i suoi omicidi fremiti si gelarono agghiacciati dall’indole “inferma” del bambino con la luccicanza
Molti anni fa, ora che maturo posso stemperare le emozioni rabbrividenti dell’incubo addent(r)ante che vi narrerò a breve, vidi coi miei occhi l’orrore, una delle storie, da me “aspirate”, fra le più raccapriccianti ché, solo rimembrarla, scote tremendamente le mie vene “adulte”.
Sin da piccolo, ho sempre sofferto d’una visione ascetica della realtà. Nei tempi, quand’ero ancor ciucciante i capezzoli di mia madre, ero svezzato in precoce odore di palpebre in mie iridi tanto mortifere da rifulgere proprio d’estasi vitale.
Credo, anzi ne...
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