Category Stefano Falotico

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Il seme della follia, s(c)emi

Fra lugubri stanzoni asettici, asfittico è il torpore del malessere cutanea-mente (o)scuro che, dal profondo nefasto quanto speranzoso del rifulgere in gioiose, nuove armonie, funesta quanto intenerisce e sprona splendente il gagliardo, gaudente spirito degli uomini apparentemente cupi, più vivi degli They Live nauseabondi e frivoli, avvolt(olat)i foschi-dementi in questo mo(n)do oggi rocker, domani melanconico come una fievole, calda melodia jazz che, sfregando immagini inquietanti di (sotto)fondo, cari (s)fondati (in)certi, irta ed eretta di cric-track-mind, irosa e rossa nel trasfonderci umana, cauta e lieve, ci inonda di letizia, invece, corroborante la nostra psiche, sempre anima(ta) nella mente vera e giustamente, appunto, vitrea nel lindor accecante del viaggio pen(sier)oso e talo...

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Luccicanza!

Shining

Shining, uomini, siate sempre nella luccicanza dell’adamantino, vivido lindore da (in)fanti

Non raffreddatevi, non verrete così assiderati nell’algido mattino del triste figuro…

Acquosa, la mia anima nervosa, schizza e “sguazza” fra la dura neve sobria e (in)felice d’una tormentante angoscia perenne ma vivaddio (in)sana e non melmosa, tenera, la mia anima non s’indurirà all’aspra corruzione dei “grandi”, quegli orchi dagl’occhi repellenti, mortiferi come gli strapiombi “taglienti” dei Pirenei più “brulli” e rocciosamente ferenti in lame scalfenti, giammai giacerò o “gracchierò” da (im)mobile co(r)vo del mio cuore anneritosi e non più luminescente nello stupefacente, bianco, innato candore illuminante, non creperò, schiacciato in bar(atr)o e (s)g(r...

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Gran Unforgiven, splendori incandescenti, (s)ca(n)denti, a denti stretti della vendetta più ascendente e non pacificante, ed è magica rinascenza

Eastwood

Atto d’accusa irremovibile, punitore, tremendo, un terremoto che, anziché affievolirsi, lievita di rabbia per levarseli una volta dalle pall(ottol)e.

Giran le “rotelle” di Clint contro i bulletti dal “grilletto” della “facile” ragazza angariata, abusata, ché osaron troppo nei confronti del suo timido arrossire pudico.

Impuniti…

Non sono sol piattole ma han mangiato nel p(i)atto inviolabile dello sconsacrare ogni lor “d(i)ritto”…

Lo stupro, il gesto più vigliacco, marcio, agghiacciante, sconvolgente.

Marchiata…

Sc(i)occante.

Una notte (pro)fonda, ove neanche un prete può evitare la giusta tragedia sacrosanta.

Uno “squittio” di palpebre, un “rossore” violento, l’apice della mistica adirata nel viso tirato d’un Clint superbo.

Un dolore irreprimibile e ...

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Il (bar)col(l)are di Dracula

Fragorosamente rinato, dentro la mia poesia più fulgida… ri(t)mato, ondante fra mille umori mutanti, perso, vagabondo, viandante.

Origami” di mio esser “androide” in tal mia nostalgia da Blade Runner. Ché rimpiango il tempo passato, non lo temo ma, dinanzi alle spettrali mentalità “odierne”, moderne d’orrido viver “dabbene” da mendaci, ferini, sferranti ca(r)ni, squagliandomi nei riflessivi, melanconici pian(t)i infernali d’un tormento ossessivo e a mio distrutto cuor disossato, angosciandomi spaventosa-mente, non so se m’incanto d’un altrove sognante oppur mi lustro d’una purezza magnifica. Incendiandomi di passioni dense e vividamente sanguigne, “weird” perché non adatto ai “contemporanei” nerd, ai lor “tristi temporali” da stronzetti sempre fiss...

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Le notti (in)Faust(e) di Nikolai, Eastern Promises del mio tatuaggio in croce di Tao e non del tuo Dio

Eastern Promises

Il profeta Ezechiele “coniò” tal “crocefissione” e i porcellini vollero soltanto, per mano di Ponzio Pilato, lavarsi le mani e sporcare il suo vis(t)o.

Un giorno, (a)scese (d)al Cielo Cristo per far felici donne e bambini, moltiplicando il pane e il vino, patì “pene” dell’inferno e lo tennero (in)fermo, divinizzato poi dalle religioni nello spar(t)imento dei vari Credo.

Fra ortodossi, preti che se la fecero addosso, da cui le feci e i più merdosi pedofili, cattolici del peggior moralismo bigotto, “sicule” mafi(os)e di gente che prima ammazza il prossimo e dopo gli “porge” l’altra guancia nel suo scellerato, inguardabile sorrisino ipocrita, intingendo ogni domenica, che Dio (non) comanda, la manina morta… nell’acqua “benedetta”, annuendo di luoghi comuni maledetti (s)fatti ...

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Cosa pen(s)o della vi(s)ta?

E qui, ancora mai acchetato, disancorato, salvo per miracolo nei miei tanti saltellanti oracoli senza falsi oroscopi e invece guardandola al microscopio in mezzo ai miopi-microscopici, stroboscopico mi scop(r)o, fraudolento al pensiero mio nauseato da questo mondo di bugiardi, “cresciuti” nasi, dunque di nani, un mondo onanistico, ombelicale, che si fa le seghe da sol(d)i, ammira attori che non valgon una mia “povera” lir(ic)a e plaude il “gigantismo” della solita, stolta, “assolutista” mentalità fascista, perdendo ogni orizzonte dei vari punti di vi(s)ta.

E non c’è verso… mai più poesia, solo (scorri)bande di gente capitalistica che decapita colui che, a “tiro” lor di cazzi per la teste cap(r)e, fra i lor “testicoli” capiterà, in tal tessuto teso senza scampo a nostro di...

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Poesia di Edgar Allan, a(la)no vostro e Ave Maria in Pater di Santo Cielo

 di Stefano Falotico

Alla psicoterapia, ho sempre preferito la poesia, Dracula e Fuga per la vittoria, io scelgo il mito, io scelgo la foll(i)a che mi acclama, un torbido spirar alla “spirale” delle “spie”

Conosco, al solito, una donna. Le porgo un occhio semi-asciutto in ammiccamento beffardo, forse sotto i baffi d’altre ce(r)n(ier)e delle beffe. E non l’arraffo, sol altro fegato mio “arruffato”, in un richiamo però sempre più appassionato. Spesso non m’arrendo, altre “da solo” m’arrangio. Ma se diventa “solido”, sì, “pene” di contraltare, Dio mi punirà per questi auto-erotismi “bestemmianti”, ma non ho sonno, pace di pece e son-non sono la bestia, lei è bella, eppur alle “pecorine” vostre non belo. E, nonostante “tutto”, son sempre più bello. Anche quando nel girotondo ballo...

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Master & Commander

Russell Crowe Master Commander

Stamattina, mi son svegliato con una forza portentosa e ho subito scritto questo pezzo da pazzo, che regalo a voi, miei da puzze, in quanto io son immenso e ogni perla ai porci dispenso. Eppur ci pen(s)o.

di Stefano Falotico

Odio la pornografia che impazza oggi come se fosse una cosa “normale”. Invece, la reputo lesiva dei nostri pudori e delle nostre purezze, non è moralismo, è presa di coscienza di un mondo degenerato ad alto tasso di porcile.

Al che, quando il mio umore, scannato da tal casino di massa urlante, si fa malinconicamente dondolante, afferro il putrido vostro senso del pudore a me (il)leso, in quanto incarno fulgido, per antonomasia, il maudit puro più entusiasmante, e mi metto in viaggio, in tante praterie sconfinate mie mentali e a maestro-comandante dell’ani...

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Am(let)o non amarmi di-letto

di Stefano Falotico

 
Teschio volteggiante sulle mie pal(pebr)e che, lucido, corrodendo la mia anima, si spacca e annuso, nelle sue mille fratture, la mia friabilità e il sen(s)o… del tutto nauseante. Siete rivoltanti, morti in viaggio che camminano in the mouth of madness, la luciferina foll(i)a impazza, sempre più pazzi stan nelle p(i)azze, c’è chi sbraita, chi apre le serr(and)e e chi si scalda, state calmi. Andate a Venezia e immergetevi… nelle calli, dico anche a voi, donne callose, a voi, uomini calunnianti, a te, testa di cazzo. Pigliatelo in culo e nasconditi nella tua ombra, non lascerai nessuna orma, sei sol un orso e un già morto. Ti do da mangiare questo salmo(ne) e abbocch(era)i sempre come un pesce, sei un peso, evviva El Paso! Ove i cowboy ruban le banche, mio gregge...

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Il mio bravo, brado, feroce accanimento barbarico da (tana del) lupo contro un cane bigotto che masticò la rudezza dell’osso duro, spellandosi d’indigestione sua famelica!

di Stefano Falotico

Da anni, lo dichiaro a gran voce, senz’alcuna vergogna, denudandomi delle vostre ipocrite foglie di “fighi”, son in lotta agguerrita, cacciatrice, spietata e spericolata, contro una famiglia di pazzi scatenati, che patì quanto ancor patirà la mia ferrea e sferrata, invincibile morsa attanagliante, ad asfissiarli nel muro omertoso del loro esecrabile crimine più efferatamente peccaminoso, l’aver violentemente e “deliberatamente” voluto leder la mia anima, (in)nata d’integrità amante della vita alt(r)a e a lor scagliata (dis)armante ma sempre più inferocita dinanzi al lor crudele, ma mai come me, ribellandomi, così cattivo, avventarmi già prima dopo che il misfatto bianco tal miserabili commisero e per di più poveramente (o)misero appunto, essendo biechi bugiardi della p...

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