Monthly Archives February 2014
La leggenda di Manos de Piedra, detto in inglese “Hands of Stone”, e l’enigma falotico, cioè il bizzarro e fantastico, improvviso, (in)compreso No Más Fight, chiamami De Niro/Ray Arcel…
Quanto leggerete vi sconvolgerà, soprattutto è un monito spaventoso nei confronti di una famiglia ostinata di “legulei” criminali che, sotto la mia potenza, crollerà esangue, a barbarica vendetta innalzata in campione dei pesi “leggeri”, il più grande.
Storico è l’incontro fra il mitico Roberto Durán e il grande Sugar Ray Leonard. Improvvisamente, senza alcuna ragione apparente, Roberto, si siede all’angolo e sussurra il celeberrimo, “raccapricciante”, imperscrutabile Mai più… Da allora, nello sconcerto generale degli astanti, dei suoi aficionado e di tutto il mondo, no...
Read MoreIl pozzo e il pendolo
Impia tortorum longas hic turba furores Sanguinis innocui, non satiata, aluit. Sospite nunc patria, fracto nunc funeris antro, Mors ubi dira fuit vita salusque patent.
L’empia folla dei carnefici, mai sazia di sangue innocente, alimentò qui infiniti furori. Ora la patria è salva e l’antro funereo è distrutto; ecco la vita e la salute là dove un tempo c’era la morte crudele.
(Quartina composta per l’ingresso d’un mercato da costruire
sul posto dove era sorto il Club dei Giacobini a Parigi).
Ero stanco, mortalmente sfinito al termine di quella lunga agonia, e quando mi sciolsero e mi fu permesso di sedere, sentii che i sensi mi stavano abbandonando. La sentenza, la terribile sentenza di morte fu l’ultima distinta frase che le mie orecchie percepirono...
Read Moredi Stefano Falotico
Il crimine più grave è intaccare gli equilibri intoccabili e collaudati d’una psiche (im)mutabile: se tocchi il punto “fragile”, attento, perché furioso addenta… “gracile” e scricchiolante…
Ho sempre consacrato me stesso al valore alto del poetico incanto, per non esacerbarmi nella putridità mortifera della bieca umanità carnivora. Ma gente assai ignorante e d’impertinenza testarda volle spiaccicarmi come mostarda affinché la mia congenita alterità si mescesse alla loro borghese, “paciosa tranquillità”. Fu uno sciagurato errore che proprio loro alterò, or flagellati a scuoiate pelli di tali infingardi scoiattoli vigliacchi, nella mia cena vampiresca che celebrerò in altare di sopraffino oro, spellando con calma le cere loro.
Meticoloso, come ...
Read Moredi Stefano Falotico
Dracula è morto, Nosferatu è vivo e vegeto, evviva il grido silente dei potenti lupi dell’Est…
Ove la Trinità delle montagne, intersecate al dolor mesto dei guerrieri ombrosi, giacerà perpetua in nitriti foschi e floridi degli unicorni furiosi...
Read Moredi Stefano Falotico
Promontorio
Non v’è reato più mostruoso della boria degli adulti a spezzare la cruenta, sì, violenta fantasia della giovinezza che, ribellandosi, macellerà il gretto conformismo
A piedistallo issato in orgogliosa gloria del mio sempiterno malessere di vivere, questo splendido, logorante ma vivido morbo che m’attanaglia e m’opprime con escrescenze strappanti le mie viscere, esigo silenzio. Viscere, gridate!
Attorcigliate in reclusioni ostruttive al sangue, da voi raffreddato e coagulato al glaciale, freddissimo spegnerne le vie respirative, in me s’ammalia d’ammantato gelarmi con arso furore di tempie crateriche in zampilli fluorescenti che partoriscono creatività inarrestabile...
Read MoreNobile zolfo
Adoro il profumo della mia pelle. La mia pelle che s’accartoccia in sigarette profumate di fantasia. Alle pendici di torpidi vulcani avviluppanti nella nevralgia mia adirata in volto, sbraitante furore misto a languori di mai pace rasserenante.
Qui, tra viventi spaventapasseri dalle lugubri maschere carnali, la poesia è svanita, sepolta da un cumulo di tronfie sconcezze. E, ove la noia regna sovrana, è riscaturito il principe fastoso della sua malinconia risorta. In gloria atea, combattiva gli obbrobri che una società caudina sta perpetrando con acuminate e sempre più sfregianti risa stolte.
Io, il principe, che m’aggrappai lungo i monti delle crepe alla mia consacrata anima contemplativa...
Read Moredi Stefano Falotico
Vengeance, colore nitido d’un ectoplasmatico profumo
Lugubre fantasma a raschio di gola inferta, sprigionante ansimo catartico, leggiadro punitore delle sconcezze al pudore, passeggiò a monito esuberante di sé a scannarli in poi sparir languido…
Uno dopo l’altro, abbarbicati a vetuste certezze, cagionatrici di panze orripilanti, festaiole in gran chiasso di carcasse già morte, asfittiche nel lor brindarsi allegre e paciose d’invero razzismo guerrafondaio se minate nel dubbio della pasciuta carnalità d’animali mai domi, creperanno! Che, con irriverenti risate, grufolando in gozzoviglie prone ai ludici, esornativi e abbellenti piaceri, tronfi della propria ghiotta cupidigia porca, versarono del malignissimo veleno ad anima di me ché espellessi la mi...
Read Moredi Stefano Falotico
Sbiadita palpebra in tenebra cremisi
Lungo la periferia umida di Asbury Park, coi gabbiani libranti in voli alteri, che singhiozzano felici sopra le paure dei perdenti e degli scarti, riunitisi qui nel focolare di screpolate vite sgualcite...
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