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Eastern Promises, è una promessa, assassino!

Qui il Profeta maiuscolo s’erge a decretarvi morti dentro, gravitate nel solito rotear di fumo negli occhi da Gravity e poc’arrosto a virtuosi cuori che, invece, adombrate “lieti”

di Stefano Falotico

Eastern Promises… è una promessa, assassino!

 

Qui il Profeta maiuscolo s’erge a decretarvi morti dentro, gravitate nel solito rotear di fumo negli occhi da Gravity e poc’arrosto a virtuosi cuori che, invece, adombrate “lieti”

Creperete, torturati! Crape spappolate! Vi spaccherete, adoranti!

Isserò la russa poesia a eternità!

Chi non è con me, è col Diavolo! Ed ecco dunque Lucifero, punito da Dio perch’é ebbe solo le palle di fotterlo! Monito di guerra versato in gloria delle “bell(ich)e” vostre tanto “amate vite” miserabili! Qui, Io l’Altissimo, avvenente ogni dire, mai arso dal vostro irridermi, corrugato forse sì nel rannicchiato per celebrarmi contro i vostri esecrabili pudori “arroventati” nel baccanale “celere” tanto “evolvervi” a “tecnologico progresso”, scaglio incenerente, non Cenerentola ma non cedo e pochi congedi, eccome il macigno sollevato dalla mia “tomba” di Creta. Ove, per pur (di)letto vostro, mi concimaste d’offese e “umilianti” insulti qui adesso in piatto servito a mia inestinta fame, anzi “accesa” in cosmico asteroide “strano” ma così “impazzito” da poter scheggiare e intagliar l’anima dei turpi a franante diamante della superbia più letiziosa e di zolfo solfeggiante.

Un soffio al mio “cuoricino indifeso” e la spaccatura della “facile vulnerabilità” generò la prodigiosa ribellione a scalpitar (fras)tornante.

Indelebili stigmate ad annerire la processione di voi “viventi”.

Io colgo, sì tutti scorgo e scortico, che state lì apparentemente gaudenti ma invero sofferenti.

Vi state abbuffando di creme “pasticcere” e oramai pasticciate con le anime altrui, mordendo il prossimo per deriderlo ma sol, arrogandovi tal boria, state deperendo rachitici in rughe “smaltate” da manti di “bionde”… birre, arrotandole in capricci “ludici” di plastic’orrore inguardabile.

Sono De Niro di The Fan. Me l’hai data tu la “patente”. E quindi ecco lo strike! E anche alle palle lo strappo. Che doccia “fredda”, che “fuoricampo”, che sauna alla Benicio Del Toro!

 

Tom Stall

Mondo infame, pernicioso e gravoso, striscerà il “maligno” a violar la “violence” del mio Tom Stall addolcito e qui incazzato a bestia come prima, mie belve…

leggendario mi staglio epocale a mia inviolabile Storia universale, sulle coscienze ingravidate e ingrate di tal società da dementi, b(r)ava alla pinzillacchera dell’analfabetismo semplice e tonto, appicco il fuoco tuonando ai fulcri sacrali del nerbo lor “vitalistico” che disosso dello scuoiarli per ridestar, dal loro letargo, una svenevole e “avventata” mia (com)passione, raffinata e d’acuminato pari ingegnoso, “bianco” crimine”, assiderando i lor cuori “marmorei”, davver “innamorati” ma poi cinici e picci(onci)ni, “svirgoletto” da pulcino enorme e m’evidenzio a devianza fiera e distinta dalla massa “fresca” e intono grida demoniache ad accidioso in vene slabbrate dentro un serpente sempre più famelico, vigoria al divorar ogni lor “odor” da vermi striscianti. Rotondità del mio allenamento squilibrato, coi bilancieri.

Oh mio arciere, sfreccerà la nostra Notte a illuminarli! Ah ah!

Silenzio, parla il Maestro.

Crollerete uno dopo l’altro e v’avvertii!

Vibrate se sapete davvero vivere! Ma non ascoltaste.

Marmocchi con le vostre sceme ragazzine, da imboccar soltanto di “fondente”, liceali presuntuosi ch’ungerò di fenomenale istruirvi, universitari bambocci da spezzar lor le ginocchia e piegarli al mio titanico volere. Con tanto di chirurgico bisturi!

Non mi credi temibile e mi giudichi comica furia? Non è una burla!

Prova il mio “poveretto” di “barzellette” e udirai scotersi nella tua casa un tremolio ancestrale-“traballante”, ove Dio baciò il Cristo per una missione depurativa ché, “devastato” dal vostro pornografico “ballarla”, adesso infuoca il corpo e massacra gli spettinati rispetti “pattuito” ma poi ignobilmente tradit(or)i.

 

 

Cristo non è un vinto, in alto i vini, uccidete le svastiche, non ci sconfiggerete, prendete le lor fritte vacche e cavalcatele di fringuelli sinché Notte non affondi… la lama affilata, l’ira mai frenata.

I cazzi inculanti! Voliamo di volante, di far veder lor le sorche verdi!

Leggo di sconcezze, che James Deen è meglio del ribelle Dean James solo perché fa più sesso a pelle. Ma vaffanculo, figli di puttanoni!

Leggo che Gravity è meglio di 2001 perché, a sentirli… questi (non) sentono un cazzo, la Bullock è più figa delle scimmie di Neanderthal.

Ma vaffanculo, vi sbullono io e vi faccio perdere ossigeno per aria!

Evviva Viggo e morte per tutti, sia Tom o sia totem in Nikolai di Perestroika. Basta con la pornoattrice Stoya, siate stoici e distruggete le troie. Ecco la mia bambolina. Dalla matriosca è uscito un Oscar dorato a Mosca!

E ora giù di botte e anche di vodka! A volontà!

Se mi fai arrabbiare, divento Volontè Gian Maria e non ti serviranno i rosari!

Se pensi che scherzi, guarda che schizzo! Ubriaco fa più figo, vero?!

Alle mess(alin)e preferisco mettertelo!

 

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