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Rec-conto, eh eh, teatrale, istrionico e bifronte mia spaziosa su sparizione del riapparir da dietro le quinte

Occhi di gatta morta?

Occhi di gatta morta?

 

I lugubri, suadenti fantasmi del palcoscenico fra “illustri luminari” di spettacolini teatrali “lungimiranti”, a pel di ragno va l’orologeria scandita dei mostri a viso scoperto…

Nel bel mezzo della fosca nebbia d’una città “ubicata” nelle arredate sue pendenti torri, un uomo “nero”, di tanto (s)fregio, ferisce (in)disturbato per dar turbamento al “gran” spettacolo di là prossimo. Bardato nella sua Luna piena, quando scende la sera e tutto il dramma par rasserenato, egli “allarma” o meglio avverte dell’oltraggio ricevuto, “donandosi” a chi, i vigliacchi e fuggitivi, metton in scene oscenissime i propri obbrobri con sibillina acustica della cornetta, e dunque della “esimia” cornuta.
Il “fantasma” senza volto, e d’identità ben conscia di farsi riconoscere in modo (non) identificabile, recapita la notifica, via telefono, ché molto presto gli “egregi” architetti, non tanto d’un teatrale scempio da ortaggi, ma del pudore a illudersi borghesemente d’infrangerlo, son già stati serviti dal caffè più amaro d’un conto in sospeso.
Al tintinnare della “riapparizione” vocale, lei ha un attimo di svenimento, un crepacuore d’allucinazione? Chissà che i suoi “prodi” commedianti non la riscaldino per tirarla su da terra e dalla vergogna che tanto ancor “ben” nasconde, forse ingioiellata anche se in un centro sociale per anziani la “signora” è da tutti “aperta” d’applausi leccanti il “gratificarla”.
Si sa, i maledetti non muoiono mai. Puoi provar, dietro ricatti e intimidazioni, di “arrestarli”, soprattutto nell’anima, sedandoli di abusi e prevaricazioni. Ma, una volta svelato il misfatto, venuta a galla la merda, alcuni imbastiscono la morte in diretta sul palco degli “oratori” mentre gli “schivati”, con strategia legale, han già preso provvedimenti per una giustizia salomonica.
Questa è la vita, la ricompensa degli orrori e degli “abomini” partoriti.
Il resto è una famiglia presto e di nuovo in tribunale a doversi giustificare non più dietro “vantaggi” e assegni cospicui.
Eh sì, il nostro “dottor” Balanzone e consorte han incontrato stavolta uno “stronzo” con le “corna” in fronte, che li ha conciati per le feste.
E che lo show prosegua di “calore”.
Grazie mille.

Io do ai pazzi i loro pizzi e me ne sbatto in platea invisibile il cazzo di tosta vista. Poiché son “napoletano” di Pulcinella ma non pulcino, e nei buchini lo servo grosso… di cifra enorme.
Scusatemi, se v’ho tolto il sonno.
Mi merito il primo piano.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Casinò (1995)
  2. L’uomo ombra (1934)
  3. Darkman (1990)
  4. Il fantasma dell’Opera (2004)

 

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