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Asfissia

Asfissia, polmoni in fiamme, “indecorosamente” crollo.

“Lastricato” di buone intenzioni, vacillante in una valle imperitura di lacrime, di “lame(nti)”, mi squamo, qui in mezzo agli squali.

Solfeggio striature di me che nella vita incespica, s’incaglia e, fra tante canaglie, ringhia da cane, mordendo mille brame e un’apatia sovrana che regna (ba)lorda in mezzo a tanto “ardimentoso” chiasso. Apatia isterica, che grida, si dispera vana, o forse vanitosamente rimembra chi fui e come sto scomparendo, “sparandomi”, afflizione dell’ego disfatto, imprescindibili paure che non spariscono.

 

di Stefano Falotico

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Nostalgia e mal di mare, di mai, po(r)tami vi(t)a

Nostalgia tremenda, cagna, canaglissima che mi fa incagnire e incagliare, incazzare ma rimango preda e vittima solitaria delle mie inguaribili depressioni...

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Una città accanto al mare

City

Cinto dalle recinzioni coercitive del mio cuore nostalgico, rimesto nel fluttuante, torpido passato. E, dallo “scucirlo”, sdrucito, scurito rinnovarlo di famelica luce potente, si rischiara, la dissolutezza in cui affogai or si dipana lucida e lambisce vette, ancor solitarie, sì, ancora, però attenuatesi in un enigma labirintico di me che, dai contorti, strozzanti giorni in riva alla melanconia, scheggianti la mia anima che, mortifera, stava scolorendosi, diluita in allucinanti tremolii d’un ego disfatto, ceruleo e cinereo, adesso, guardando lassù il cielo azzurro, limpida non si (s)paventa (mal)sana, bensì, affranta ma (r)esistente, è qui tumultuosamente rinata da navigatore dei miei sogni, ancor intatti, marinaio, cavaliere intrepido che, dagl’agghiaccianti te(m)por(al)i che mi ...

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Il seme della follia, s(c)emi

Fra lugubri stanzoni asettici, asfittico è il torpore del malessere cutanea-mente (o)scuro che, dal profondo nefasto quanto speranzoso del rifulgere in gioiose, nuove armonie, funesta quanto intenerisce e sprona splendente il gagliardo, gaudente spirito degli uomini apparentemente cupi, più vivi degli They Live nauseabondi e frivoli, avvolt(olat)i foschi-dementi in questo mo(n)do oggi rocker, domani melanconico come una fievole, calda melodia jazz che, sfregando immagini inquietanti di (sotto)fondo, cari (s)fondati (in)certi, irta ed eretta di cric-track-mind, irosa e rossa nel trasfonderci umana, cauta e lieve, ci inonda di letizia, invece, corroborante la nostra psiche, sempre anima(ta) nella mente vera e giustamente, appunto, vitrea nel lindor accecante del viaggio pen(sier)oso e talo...

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Il (ri)cor(do) di tutta una vi(t)a (as)persa

Total Recall

Avvizzito, mangio il mio passato e lo riavvolgo nella “cera” tene(b)r(os)a di me qui, squa(g)l(iat)o come tutti, divenuto anch’io can(nibale) in tal cinica società omicida, in tal antropofago porcile ignobile ove significa esser (no)bili sol se si mangia il (p)ross(im)o?

Volar via, “violarsi”, spegner i neuroni, addormentarsi e, rimestando nostalgici, nel mar(asma) di quel passato mesto, turbolentemente mi rid(est)o, ancor non (ri)posarsi, a qualcosa di velenosa-mente sfuggente accorarsi, i ricordi però, (con)fusi, non s’accor(d)ano, si rompon treme(bo)ndi, irrequieti d’infrangersi mal(igni), rotti in feroci schiamazzi eruttanti, nell’anima strizzata, giammai sterilizzata, piangente, nessun, però, rimpianto, total recall di ansie, di e ti danni, sognando la realtà d’u...

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La vita è un Bag Man

Bag ManEcco cosa pen(s)o del mondo, prendetemi per un cinico, sempre meglio che diventar, come voi, un finto buono:

Ricordi che spaccan la memoria, fragili specchi d’ansietà risorte dal vuoto che intercorse nei frangenti limpidi di quel tintinnar, tormentato, tra un’infanzia lacrimante la pubertà pronta a destarsi esplosiva, un’adolescenza onirica, nel viaggiarsi contemplativi, turbati, riflessivi, romantici, avvolti, (in)voluti, avvi(t)ati, (dis)attiv(at)i o iperattivi, avviliti e cinici, un’adulta età sempre sul chi va là, tremolando in stati bradi d’ebbrezza o ebbra-sa(l)via lebbra, poi malsana, (r)esistendo per non impazzire, per non sbriciolarsi, scarnificati, nella massa(ia) e nel lurido porcile dell’adattamento (s)porco, lercio, vanaglorioso, arrivista e (f)utile al cazzo di Nu(te)lla, ché...

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Ma(lesse)re, gioiscimi ancora…

Master

Navigami in tal mio sbraitar “sbrindellato”, bucherellami lontano dai lor “buo(n)i”, dai lor buchi ché son solo porci in cerca del tuo “fallo” e dello sbagliarti fallace per leccar falli(mentari) il tuo pisello d’“iella” oceanica nel leccar le passerine a tuo strozzato passerotto in gabbia.

Gatta-buia, in cambusa io rifletto fra gli avvoltoi opacizzanti il mio vi(b)rare lontano dalle squallide lotte inutili dei fratricidi squali guerrafondai e il mio orgoglio, puro, affondanti. Non affogo e, in mezzo a tal isterico trambusto bellico(so) d’uomini-“cannonata”, volteggio in svoltante volto a una vita che ammira i (tra)monti d’oriente, sorvolando lidi eccelsi e mirando il cielo del mio strepitoso, schizzante, fragoroso uccello schiumoso.

Dal leggiadro piumaggio, vol...

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Dracula è un dead man, è un Ronin e vive altrove, non finirà…

Ronin

S’infervora ancora il cuore, cammino, corroborato di sogni coloriti, poi scolorisco, quindi in viso scurito e, tempestato da mille serpeggianti, abrasive incognite graffianti, non riesco a svagarmi, piangendo di reminiscenza in quel che non fu(i).

Ma non cambio, adoro la notte e il suo manto frusciante, l’odore scalpitante dei miei respiri sofferti, l’odore nitrente delle mie angosce scivolanti, le mie fantasie e l’estasi proibita del mio masturbatorio rendermi sempre svanito, nel vento, un uomo nudo che passeggia nel tempo, scalfendolo nei ricordi del mio cuore e nel fantasma che non c’è, passeggia cheto indietro e, bramandosi in tant’avventure, inventate anche, sigillato nei suoi crepuscoli, autunnale sparisce, ritorna in sé e ride, euforico s’emoziona e, fra una commozione, pure cere...

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Estrai(amo) la vita, abbasso le viltà, nuova vivacità, (ri)sorgiamo infiammati e di forza passionale insanguinati, sciogliamo le nostre rocciose spade del cuore

Boorman Excalibur

Il destino, spesso a noi avverso, prevede invece imprendibili cambiamenti.

Il cammino impetuoso, cospargendoci di tante adiranti nevrosi, d’intimissime gioie favolose, oppure incespicante in una variegata, stramba, variopinta, imperitura notte insonne, riertosi poderoso, tanto sfamandoci quanto svoltando imprevedibilmente in vulcaniche, riesplose, immaginifiche, molteplici, trasformistiche variazioni mentali delle anime risorte dopo tanto nostro stesso infliggerci cagioni e sventure, superstizioni e angosce dettate da irrazionali timori di sorta, sì, alle volte rammaricandoci e, incupente, opprimendo i bagliori lucenti dei cuori squillanti, scoraggiandoci, deturpandoci e “usurpando” il congenito, vivaddio, sangue puro, blu delle colorate, felici “rugiade” del tempo ribaldo e rubino ma est...

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No(i), siamo Ronin!

Ronin

Bandit(o) samurai, giovinezza di furore e intimi, irreprimibili ardori vs l’orrore della putrida, da spu(n)tar, vecchiaia fascista, oscurantista, cieca e ottusa, la vita bella contro la bruttezza del conformismo più restio alle innovazioni non be(l)ate

Sgommate, sgominateli!

Ed è nervo, e si sgelò la neve, “sommergendo” di pugnaci va(la)nghe marine l’oceanica ignoranza d’una massa arretrata ché tanto “virile” pugnalarci sferrò efferata e vilmente, stringo io il pugno a cap(itan)o dei (ri)belli, spaccando gli argini dell’omertà più abietta di tal pecorine be(l)anti, dell’ipocrisia tanto van(itos)a quanto, invano, nel tentativo fallace, effimero e mortificante d’annichilire una giovane coscienza lucida e rinascente, “falciandola” in modo fall(it)o, ancor tristemente insiste(tte) a c...

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