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Nobile zolfo di Stefano Falotico

Nobile zolfo

Adoro il profumo della mia pelle. La mia pelle che s’accartoccia in sigarette profumate di fantasia. Alle pendici di torpidi vulcani avviluppanti nella nevralgia mia adirata in volto, sbraitante furore misto a languori di mai pace rasserenante.

Qui, tra viventi spaventapasseri dalle lugubri maschere carnali, la poesia è svanita, sepolta da un cumulo di tronfie sconcezze. E, ove la noia regna sovrana, è riscaturito il principe fastoso della sua malinconia risorta. In gloria atea, combattiva gli obbrobri che una società caudina sta perpetrando con acuminate e sempre più sfregianti risa stolte.

Io, il principe, che m’aggrappai lungo i monti delle crepe alla mia consacrata anima contemplativa...

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Macellaio, scorgi ora il fantasma fra i tuoi occhi

Rosso sangue.

Rosso sangue.

di Stefano Falotico

Vengeance, colore nitido d’un ectoplasmatico profumo

Lugubre fantasma a raschio di gola inferta, sprigionante ansimo catartico, leggiadro punitore delle sconcezze al pudore, passeggiò a monito esuberante di sé a scannarli in poi sparir languido…

Uno dopo l’altro, abbarbicati a vetuste certezze, cagionatrici di panze orripilanti, festaiole in gran chiasso di carcasse già morte, asfittiche nel lor brindarsi allegre e paciose d’invero razzismo guerrafondaio se minate nel dubbio della pasciuta carnalità d’animali mai domi, creperanno! Che, con irriverenti risate, grufolando in gozzoviglie prone ai ludici, esornativi e abbellenti piaceri, tronfi della propria ghiotta cupidigia porca, versarono del malignissimo veleno ad anima di me ché espellessi la mi...

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Nick Joad & Asbury Park

In this city!

In this city!

di Stefano Falotico

Sbiadita palpebra in tenebra cremisi

Lungo la periferia umida di Asbury Park, coi gabbiani libranti in voli alteri, che singhiozzano felici sopra le paure dei perdenti e degli scarti, riunitisi qui nel focolare di screpolate vite sgualcite...

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La Famiglia Addams è Regina in confronto a tali monsters

La lenta, inaudita, savia scarnificazione di una famiglia ad opera artistica del punitore che ne bruciò ogni freddo, sì, lor fottuto ardore, imprimendoli del marchio assassino d’autore

Parimenti violento alle ardite sconcezze di questo nucleo familiare di dementi, da sempre arroccati in una mentalità vetusta da laide manguste bieche, arrivò in città, bardato d’ammantellato splendore, un nobile pudore incarnato nel fantasma di ver, tremendo amore.

E, con mastodontiche leggiadrie ballerine, fu a tali sdegnosi la moltiplicazione del taglio che inflissero nel loro stupido ballarsela, sputare, mangiar “allegri” e suonarsele di tutti (s)fregi, lentamente soggiogandoli a una tortura agghiacciante per classe, superbo ingegno, balistica rinomanza dello scardinarne ogni lor orrore in divino...

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Nick Joad, il teschio della vita

ahahah!

ahahah!

di Stefano Falotico

Rivelazione

Svelarsi, un crepitio che, angosciandoci e liberandoci dalle ibernazioni delle nostre emozioni, sguainando la spada catartica del rinomato nostro piumaggio, fra solforico rimembrarci opachi in trascendenze opache, ci tempra di glorios’astrarci, librare acuti in firmamenti d’orizzonti ampli e, naufraghi felici di tanto scontento, lederci vir(ul)enti a sacre tempie dell’intima, sublime ascensione, divorati da un gaudio indescrivibile di fervido grido per troppi anni paralizzato dagli ignoranti e dalle caudine fauci delle bocche dei furfanti...

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Nick Joad, leggenda biblica a metter le certezze in bilico, incrinatore

The Ghost of Tom Joad

Nella valle di Sansone e Davide, distruttori dell’autodistruzione rinascente

Nick Joad è titanio incarnato, velocità imprendibile dell’attimo e, quando decide di sparare la sua anima, potrete tentare d’abbatterlo in ogni modo lecito, caudino o volgarmente rivoltante. Tornerà picchiatore, nei suoi morsi inferociti, a cattiveria vostra da castigare, tornerà spericolato e la sola idea di contenerlo vi sarà letale, perché il furore vi si torcerà contro infuocante, da folgorare intere ere d’ingiustizie ed elevarle in gloria al verecondo grido selvaggio di tutti i deboli che, dalla vigliaccheria ostinata d’una mendace umanità, vigorosi, resuscitati da tanti strazi così poco savi e dall’ignavia dei forti vili bastardi, son di brio catapultati qui, dinanzi ai voi spettri agghiacciati,...

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La Legend colore It di Tim Curry

TIM!
Ah ah ah!

Ah ah ah!

di Stefano Falotico

La torva Luna d’un balletto con Satana che, angosciato dai pleniluni delle sue fiamme romantiche, lustrò le lapidi dei cimiteri per riesumare Lucifero che io fui nell’ero(e) tetro e brama di nostri feretri

La bianca magia d’un racconto opaco dai contorni grigi su voce del narratore Zanna Nera, errante in racconti vagabondi, assieme all’angelo ribelle del Dio che l’originò ma non in ginocchio lo piegò

Fratelli della congrega, qui a me in asservimento ludico del mio (ar)dire.

Vi narro, narrai già in altre (re)incarnate epoche mai dai pochi ricordi eppur scordate in dimenticate oggi vocali corde affievolite, stonate e in tono a vostre tonache, il qui mio canto del narrerò, perché fummo, fumeremo, sfumammo, io seppi(a) e tu saprai, salper...

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Jane March, mia amante, mantide, ammantami

Sì!

Sì!

di Stefano Falotico

Fine dell’erotismo puro

 

Ricordo la malinconia che mi possedeva romantica, aromatizzante strati densi di palpebre mie stesse arrossate e di come, cerbiatto d’ancora incurabile fanciullezza, declinai a memoria le reminiscenze di un periodo irripetibile, una mia gioventù scafata, mai scaltra e da “fringuello”, cazzone stronzo perché m’inculavo, a tambur battente, da solo, masochisticamente.

Fottuto nel masticarmeli. Sì, di come il tabacco schiacciai in cocco affumicato, stufato, stanco, incazzato, appollaiato ove il cuculo già nidificò in mio volar nudo di tutti pugni a tutti, prima delle “lobotomie frontali”, di come ne avrei prese e date, si chiaman batoste, e lo ribadisco tosto.

Di come, a un Festival di Venezia, di cui non rammemoro quante ...

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La violenza umana, la scagioni ma tornerà sempre, così come è (in)nata

Contenti ora?

Contenti ora?

di Stefano Falotico

Tom Stall, racconto d’una tetra inquietudine innata, inguaribile violence all’origine sconfinata dell’animalità umana…

Chi è Tom Stall? Nelle sue movenze, prima dolci e intonate al gusto conformista della società, risiedono le sue iridi, la psiche inconscia a marchio tatuato di ciò che nacque, indelebilmente incurabile. Perché vige, nella trasmutazione di Viggo, una pacifica indole mortifera, lunare come la crespa onda d’un oceano naufrago del sempre memore suo altero, uterino essere. Dondola, si placa, e apparentemente quieto si plasma a compiacenza ruffiana come tutti, camuffandosi dietro una parvenza savia, che invero lo lede nell’anima(le)...

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Dracula mangia le carni e ogni esorcismo non può resistere alla sua (r)esistenza da non morto!

di Stefano Falotico

Profezia millenaria del punitore carnale

La mansuetudine in me non abita, vergo liriche ossute di suffragante dissoluzione e, in tal schianto, m’abbarbico a furenti, ardentissimi quieti porti ove onirico bacio i paletti d’avorio ché, a demonizzarmi da vampiro, slabbrati verrete un(i)ti dal mio selvatico, irrefrenabile morso da invincibile licantropo. Sì, mi congiungo giugulare a un agguerrito giammai arreso in tane mie d’una tundra nera, nella Russia che dondol’armoniosa, Lucifero è me a sposa di Mina stuprata da indotto suicidio. E ombre macchiano il mio altero, ateissimo peccarvi, distruggere di nichilismo atroce con rintocchi avidi di sangue...

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