di Stefano Falotico
All’imbrunire di gelide sere, nell’ansimo di spassionati miei tepori, lubrifico le meningi a cuor sbranato d’una stagnante palude di sangue. Incendiandomene, ardimentosamente lambisco strati densi e coloriti d’inaudito pallore, e plano tra fantasie odoranti ondosa quiete selvatica, vampiresca, che mai si smorzerà, ottenebrato dalle luci nere della mia cupezza, allucinato dal fragore miracoloso di tal visione, combatto i demoniaci e ignoti nemici del buio, agguerrito come un dio sovrano del potere della mente assoluta, ché infinita s’amplia tra orizzonti magnifici della mia sanguinolenta grinta armata d’anima...
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