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La mia gelateria del (per)corso da Tom Hanks, con picchi esoterici da Edgar Allan, il poeta dei suoi occhi neri

Prefazione tenebrosa, con tendenza al macabro, quasi roseo di carne e ossuto di anima derubata eppur combattiva, quindi a tenaglia, audace, tenacissima, forse tanto (s)t(r)enue da esser collassata da un pezzo metafisico

L’ira s’impossessa di me a lunari fasi ascendenti ove il “cratere” crepita, stordendo l’avarizia altrui ad avorio livoroso della mia chioma issata in troni senza miseri trofei, la mia Lei è pron(t)a.
Son il “capobanda” dei “malavitosi”, dei pedestri e degli sciatti, perversione del capriccio più sofisticato, della fig’armonica, schierata in combattimenti ai filantropi, nel ventre incarnato con zucchero (in)filato, “al fulmicotone” sì fulmino i processi imborghesenti di tanto schifoso “detergervi”, poiché son io l’erezione “cosm(et)ica” che fluttua giocosa, trastu...

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Una discesa nel Maelström

Una discesa nel Maelström

Le vie di Dio in Natura, come nella Provvidenza, non sono come le nostre vie; né i modelli che noi costruiamo sono in alcun modo commensurabili con la vastità, la profondità e l’imperscrutabilità delle Sue opere, che hanno in sé una profondità maggiore del pozzo di Democrito.

JOSEPH GLANVILL

Avevamo raggiunto la sommità della rupe più alta. Per qualche minuto il vecchio sembrò stanco per parlare.

«Non molto tempo fa», disse alla fine, «avrei potuto guidarla su questa strada come il più giovane dei miei figli, ma tre anni fa, mi accadde un fatto mai accaduto prima a un essere mortale – almeno tale che nessun uomo è sopravvissuto per raccontarlo – e le sei ore di terrore mortale che ho passato mi hanno spezzato il corpo e l’anima...

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La caduta della casa Usher

La caduta della Casa Usher

Son coeur est un luth suspendu;

Sitôt qu’on le touche il résonne.

Il suo cuore è un liuto sospeso;
Appena qualcuno lo tocca, suona.

DE BÉRANGER

In una giornata triste, buia e troppo silenziosa, con un cielo di nuvole basse e pesanti, dopo aver cavalcato da solo per un tratto di campagna particolarmente desolato, verso sera, mentre le ombre si facevano sempre più lunghe, mi trovai di fronte alla malinconica casa Usher.

Non so perché, bastò uno sguardo di sfuggita alla vecchia dimora, per darmi un senso di insopportabile depressione; insopportabile, perché questa mia sensazione non era addolcita dal fascino, quasi perverso, che hanno, perché poetiche, anche le più crude immagini di desolazione e terrore.

Guardavo la scena che si presentava ai miei...

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L’ombra. Una parabola

Sì! Sebbene cammini nella valle dell’ Ombra…

DAVID, Salmi, XXIII

Voi che leggete siete ancora tra i vivi, ma io che scrivo sarò andato da lungo tempo nel regno delle ombre. Poiché succederanno invero strane cose, fatti segreti saranno svelati, e molti secoli saranno trascorsi, prima che queste memorie siano conosciute dall’umanità. E quando le vedranno ci sarà chi non le crederà, chi ne dubiterà e solo pochi troveranno molta materia da meditare nelle parole qui scolpite con uno stilo d’acciaio.

L’anno era stato un anno di terrore, e di sensazioni più intense del terrore per le quali non esiste un nome sulla terra. Poiché molti prodigi e segni premonitori si erano manifestati, e in lungo ed in largo, sul mare e sulla terraferma le ali nere della Pestilenza si erano spiegate...

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Il silenzio. Una favola

Il silenzio. Una favola

Εῦδουσιν δ’ ὀρὲων κορυφαί τε καὶ φάραγγες

πρώονες καὶ χαράδραι1

ALCMANE, 60, 10, 646

«Ascoltami», disse il Demone, ponendomi una mano sulla testa, «la regione di cui parlo è una tetra zona della Libia, sulle rive del fiume Zaire. Lì non c’è quiete né silenzio.

Le acque del fiume hanno un malsano colore zafferano, e non scorrono verso il mare, ma ribollono sempre sotto l’occhio infuocato del sole con un moto tumultuoso e convulso. Per molti chilometri su entrambi i lati del letto melmoso del fiume si estende un pallido deserto di giganteschi gigli d’acqua. Essi sospirano l’uno nell’altro in questa solitudine e stendono verso il cielo i lunghi, sottili colli e dondolano qua e là le teste semprevive...

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Black Cat, Il gatto nero, la gatta(buia)!

Non vivete di superstizioni e pregiudizio, “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe è racconto spiccato, vi spelacchia e scova i vostri peccatucci!

Esegesi esigente de “Il gatto nero”

Il gatto sa(lta).

Il gatto sa(lta).



Uomini siate e-rettili e le “nere” vi saran feline!


Prego, stendete il tappeto rosso, lasciate che sua signoria parli da Maestro. Gustatevi ogni “singulto” visionario di questo tenebroso racconto, di come sofisticatissimo Edgar gratta nelle viscere delle nostre (in)coscienze e c’ammanetta alla verità, che è una trina, mai ubiqua, cari miei nasi lunghi. Edgar di brevità densa accorcia i vostri sconci scheletrelli nell’armadietto. Apri i cassetti, son ancora pieni di sogni.
Impregna una Donna, impegnati, dai dai, e vedrai che in calore e di fusa ti “confonderà” nelle sue l...

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Stefano Falotico è come Poe, il Maestro

 deniriano 21

Oh, miserabili miei detrattori, dopo tutte quest’offese, generate dalla vostra “indecifrabile” invidia, ammetto che demoralizzato stavo per abbattermi.

Ma dinanzi a me si spalancò la bocca della creatività e, dall’imminente precipizio, oh che baratro di miei indistricabili meandri, ascesi “maledetto” e baciato da un Angelo salvatore.
Egli “calò le brache” per iniettarmi forza proveniente dagli energici mari del Nord.
Soffiarono virulenti a illuminar il mio cervello obnubilato e, d’appannanti pulsioni autodistruttive, fui preda del Demonio che si stava scelleratamente cibando del mio armonico fluido vitale.
Anima, stavi deperendo, anchilosata da vipere e sanguisughe ad avvelenar il mio pindarico furore.
Dagli abissi di quest’imponderabile Fato, riemersi lucentissimo ...

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La maschera(ta) della Morte Rossa

Nei suoi occhi è Sibilla, vi è congenita la febbre del genio sfavillante.

Nei suoi occhi è Sibilla, vi è congenita la febbre del genio sfavillante. Prefazione: esegesi dell’Arte, esigenza! So che spesso, in Passato non poche volte accadde (quindi caddi…), fraintendeste il mio umorismo nero. Mi pare il caso, anzi il racconto che calza a “trucco”. Dietro un resoconto di vita, qualcuno deve fare i conti! Anche col proprio raccontarsela

Sin da infante, son sempre stato un grande ammiratore del supremo, imbattibile Edgar, vero genio d’acutezza mentale forse scaturita dalla sua vita tribolata.
Per esperienze personali, posso infatti attestare e comprovar alla mano che non v’è Arte senza sofferenze interiori.
Innanzitutto, definiamo “Arte”, concetto assai suscettibile di molteplici significa(n)ti ma, proprio in tali variazioni di metrica e giudizio,...

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