Edgar Allan Poe tagged posts

0

The Black Cat

Il celeberrimo racconto del sommo Poe, da me, Stefano Falotico, riletto dalla versione eccelsa della traduzione di Giorgio Manganelli. Una lettura corrugata nella mia roca voce ombrosa, lunatica ed enigmatica a richiamo, quasi spettrale e dal colore noir, di evocative immagini profumanti la cupezza del True Detective er(e)mitico di nome(a) Rust Cohle.

 

Read More
0

Edgar Allan Poe, Opera Omnia

Poesia

Read More
0

Honeymoon with Edgar Allan Poe

Read More
0

Invaghimento di uno spaventapasseri

di Stefano Falotico

Gemito, è questo  a farmi soffrire quand’indossi la più stronza minigonna aderente, in bilico tra un tirartela da matti e una sigaretta pulita fra tue labbra candide, mielose giusto un po’ ad attizzarmi, svanisco e vorrei venirti già solo scalzando questa resistenza “pia” ché non prendo sonno, immaginandoti (s)velata in briose luminescenze d’un tuo seno “accennato” d’angelica tentazione, demonio sei, oh mia tentatrice che graviti in me, dai “”volteggi” i tacchi a spillo melodiosi come un sorriso vanesio già frantumato. Ovunque andrai, sarò nella tua anima, e tormentami pure. Addolciremo il nostro Club Silencio lynchiano, addolorati nella foschia lussuriosa di notti “atee”.

Ora, con l(uc)entezza, sfila la gonna e lasciami intravedere un s...

Read More
0

Racconto di Stefano Falotico

La cenere di Cheyenne a “(s)cena” della tua cera 

di

Stefano Falotico

Ride bene chi ride ultimo!

La cenere di Cheyenne a “(s)cena” della tua cera

 

Io non scherzerei con un “pagliaccio” come Sean Penn, con un “pazzo” di tal portata, potrebbe combinarti una festa altrettanto “ridente”, lentina di dolenza e poi piangerai pelle tua nuda spellata a lento “raffreddarti”, non ti sparerà, mio “sapientone”, con un silenziatore violento ma gusterà lentissimamente le tue “confessioni” sinché, sul punto di commozione, cerebrale e della tua anima spurgata, “evirata”, ti squaglierai solo e sbranato dal tuo nazista colpevole.

Bisogna perdonare sempre?

Dimenticare gli orrori e far finta appunt(it)o di niente?

No, la vendetta serve e va servita proprio freddissima...

Read More
0

Racconto tenebroso di Stefano Falotico

Ciao Jack!

Racconto tenebroso del Falotico

Apparente mutamento, mente che cambia, anima (im)mobile che si rinnova

Non è vero che si rimane uguali nel tragitto di questo “viaggio” chiamato vita. Anche s’io abolirei, anzi “aborrirei” tal proprio limitante “viaggio” dal mio “dizionario” dell’anima. Abortiamolo!
“Viaggio”, così come comunemente inteso mi par “crescita per tappe”, per esperienze identiche a tutti, sempre topolini a guidar per la “top(p)a”...

Read More
2

Il Corvo

“Il Corvo” di Edgar Allan Poe o The Crow di Alex Proyas? Non The Raven con Cusack perché amo falotico delirar da tal racconto a mio Cure, “cura” e di Cor burn! Ah ah, leggete!

Del Poe rispetteremo la perfetta spaziatura e gli “a capo”, così come puristi noi adoriamo le licenze poetiche del sottoscritto che lo giustifica a genio suo, rielaborando di convergenze con Brandon Lee su reborn di “virtuale” rinascita appunto

Il Corvo

Una volta, in una tetra mezzanotte, mentre meditavo, stanco e sconsolato,
su molti strani e astrusi volumi d’obliata sapienza,
mentre, sonnecchiando, già il capo mi si chinava, mi riscosse d’improvviso
un battito leggero,
come d’uno che bussasse sommesso alla porta della mia stanza.
«È un visitatore», borbottai, «che bussa alla por...

Read More
0

La mia gelateria del (per)corso da Tom Hanks, con picchi esoterici da Edgar Allan, il poeta dei suoi occhi neri

Prefazione tenebrosa, con tendenza al macabro, quasi roseo di carne e ossuto di anima derubata eppur combattiva, quindi a tenaglia, audace, tenacissima, forse tanto (s)t(r)enue da esser collassata da un pezzo metafisico

L’ira s’impossessa di me a lunari fasi ascendenti ove il “cratere” crepita, stordendo l’avarizia altrui ad avorio livoroso della mia chioma issata in troni senza miseri trofei, la mia Lei è pron(t)a.
Son il “capobanda” dei “malavitosi”, dei pedestri e degli sciatti, perversione del capriccio più sofisticato, della fig’armonica, schierata in combattimenti ai filantropi, nel ventre incarnato con zucchero (in)filato, “al fulmicotone” sì fulmino i processi imborghesenti di tanto schifoso “detergervi”, poiché son io l’erezione “cosm(et)ica” che fluttua giocosa, trastu...

Read More
0

Una discesa nel Maelström

Una discesa nel Maelström

Le vie di Dio in Natura, come nella Provvidenza, non sono come le nostre vie; né i modelli che noi costruiamo sono in alcun modo commensurabili con la vastità, la profondità e l’imperscrutabilità delle Sue opere, che hanno in sé una profondità maggiore del pozzo di Democrito.

JOSEPH GLANVILL

Avevamo raggiunto la sommità della rupe più alta. Per qualche minuto il vecchio sembrò stanco per parlare.

«Non molto tempo fa», disse alla fine, «avrei potuto guidarla su questa strada come il più giovane dei miei figli, ma tre anni fa, mi accadde un fatto mai accaduto prima a un essere mortale – almeno tale che nessun uomo è sopravvissuto per raccontarlo – e le sei ore di terrore mortale che ho passato mi hanno spezzato il corpo e l’anima...

Read More
0

La caduta della casa Usher

La caduta della Casa Usher

Son coeur est un luth suspendu;

Sitôt qu’on le touche il résonne.

Il suo cuore è un liuto sospeso;
Appena qualcuno lo tocca, suona.

DE BÉRANGER

In una giornata triste, buia e troppo silenziosa, con un cielo di nuvole basse e pesanti, dopo aver cavalcato da solo per un tratto di campagna particolarmente desolato, verso sera, mentre le ombre si facevano sempre più lunghe, mi trovai di fronte alla malinconica casa Usher.

Non so perché, bastò uno sguardo di sfuggita alla vecchia dimora, per darmi un senso di insopportabile depressione; insopportabile, perché questa mia sensazione non era addolcita dal fascino, quasi perverso, che hanno, perché poetiche, anche le più crude immagini di desolazione e terrore.

Guardavo la scena che si presentava ai miei...

Read More