Robert De Niro tagged posts

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De Niro Heat

Heat De Nirodi Stefano Falotico

Il Cinema di chi è nato nella sua alterità e nonostante le violenze, psicologiche o fisiche, non cambierà neanche angariato da altre mille torture perché, resistendo agli urti e alle pressioni sempre più feroci d’una società, che vorrà adattarlo alla tradizione della medietà conformista da anni tramandata in generazioni (de)generate a “oltranza”, s’opporrà perennemente d’arte “violenta” anche se verrà scambiato per “demente”, l’unica forma di ribellione possibile per rompere le mura silenti dell’omertosa ipocrisia obbrobriosa, accendendosi in visioni arcane, metafisiche, libranti in liberatoria fame dell’anima vibrantissima che, non più a punirsi, in quanto dapprima recintata dai ricatti coercitivi, desidera adesso unicamente spadroneggiare di libertà selvaggia, ancor t...

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Hands of Stone

Amen

Amen

La leggenda di Manos de Piedra, detto in inglese “Hands of Stone”, e l’enigma falotico, cioè il bizzarro e fantastico, improvviso, (in)compreso No Más Fight, chiamami De Niro/Ray Arcel…

Quanto leggerete vi sconvolgerà, soprattutto è un monito spaventoso nei confronti di una famiglia ostinata di “legulei” criminali che, sotto la mia potenza, crollerà esangue, a barbarica vendetta innalzata in campione dei pesi “leggeri”, il più grande.

Storico è l’incontro fra il mitico Roberto Durán e il grande Sugar Ray Leonard. Improvvisamente, senza alcuna ragione apparente, Roberto, si siede all’angolo e sussurra il celeberrimo, “raccapricciante”, imperscrutabile Mai più… Da allora, nello sconcerto generale degli astanti, dei suoi aficionado e di tutto il mondo, no...

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Promontorio

Imparerai cosa vuol dire perdere!

Imparerai cosa vuol dire perdere!

di Stefano Falotico

Promontorio

 

Non v’è reato più mostruoso della boria degli adulti a spezzare la cruenta, sì, violenta fantasia della giovinezza che, ribellandosi, macellerà il gretto conformismo

A piedistallo issato in orgogliosa gloria del mio sempiterno malessere di vivere, questo splendido, logorante ma vivido morbo che m’attanaglia e m’opprime con escrescenze strappanti le mie viscere, esigo silenzio. Viscere, gridate!

Attorcigliate in reclusioni ostruttive al sangue, da voi raffreddato e coagulato al glaciale, freddissimo spegnerne le vie respirative, in me s’ammalia d’ammantato gelarmi con arso furore di tempie crateriche in zampilli fluorescenti che partoriscono creatività inarrestabile...

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Il solito gelato e una leccata ma non da lecchino al paraculo

Una granita e poi grandinale dentro! Gradiscila!

“Allievo” la tensione, smorzo la grinfia di me stesso, ammortizzo i dolori e il mio recalcitrar sociale con una presa in giro integrale. Socialmente no, elemosino senza moine. A te, che monetizzi, frega qualcosa? Tale e (non) quale a prima, farneticante forse, diverso per predilezione a onori personali, altisonanti. Somari!

Così, in tal storia dai miracolanti contorni, colo il mio coglier l’occasione e stampiglio una lagrima arrugginita in faccia alla comicità “triste”. Piango in finta camuffa e buffoneria che forse, nel disprezzo che ti spezza, rivela il rimpianto che sta dietro anche a chi prova a svoltare, rimane uno strozzar tutto, e le polveri abbrustoliscono una tortuosità che urla.

Ululo e vi ficco in culo!

Dietro le risa...

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