di Stefano Falotico
Da anni, con protervia e fine, intima arroganza, me ne fotto… sia dell’organza che degli orgasmi...
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Da anni, con protervia e fine, intima arroganza, me ne fotto… sia dell’organza che degli orgasmi...
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Studio della mente di uno psicopatico, che trovò Dracula ad analizzarlo, anche in senso anale e presto carnalmente come la sua idiozia “straziante”
Appartengo a quella stramba, onorata categoria di chi oscilla perentoriamente fra stati umorali d’un brad(ip)o orgoglioso di mia “brodaglia”, poi sussurro agonico “malincuore”, stremato fra delusioni insistenti e una rabbia vincente.
Quella che ti fa innalzare tra suini a me or supini, in volo tramontante acciuffo il criminale di turno, strangolo la sua indole teppistica e lo inchiodo alle responsabilità del (ris)petto che non indossa a vesti altrui spellate.
Che costui, sciaguratamente, sempr’invade, copre di calunnioso “annot(t)arle” in diagnosi da schedario ...
Read MoreDracula (a)dora l’appuntito codino del canino e carezza il suo lupo di soave cupezza
Metafisicamente, il mio fisico esiste soltanto in una zona scura, più beata di tal moltitudine dalle frivole beatitudini. Altezzoso, attrezzato a mia reggia eretta tra un forte ponte a castello, sorretto da gotiche palizzate e sostenuto dai miei eletti “schiavi”, vivo al di là d’ogni sconcezza “reale”. Torsione lupeggiante e principesca immersa in solitudini dei venti russi amanti.
Soggiogante la “generosa” lucina del dì, gioco a scacchi con Lucifero, porgendogli l’applauso quando vince da baro. Poi, mi rinchiudo nella bara, addentando prima della buonanotte una barretta di cioccolato fino, prodotto dai più certosini buongustai della Transilvania pasticciera...
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Prefazione dal diario di bordo del giovincello Jonathan Harker, mio umile servo in attesa del trionfante ritorno a Londra, che mi coprirà vessante d’altro “funerale” in sp(r)ezzanti, “vanaglorie” dei loro unti, carnali e oscuranti odori cosmetici alla goliardia frizzante, che io chiamo annacquate, superate superstizioni, in quanto superstite d’una società già morta...
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