Category Edgar Allan Poe

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“Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne” di Stefano Falotico

Copertina Cuore Angelico definitiva

Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne

Da oggi, è ufficialmente disponibile il mio nuovo libro.

Complessa e intarsiata miscela dalle squisitezze deliranti innestate e innervate dentro le fratture torturanti, tonantissime, martoriate e poi a volteggiarsi a onirismo d’impalpabilità mia fascinosa, sobria, avvolgente profumo che s’immerge in anima lirica ed eccelsa, elevata eleganza intattissima, superlativ’ascesi mia mistica che si morsica aulica all’effusione di cereo, presto incendiato color marmoreo, esangue e perciò eburneo delle mie versatili, inafferrabili intelligenze poetiche.

Austero decadentismo che abbranco in personal palpito della respirata, abbracciata, baciatissima trascendenza su sangue animato, fiero d’intrepidezza sonante, musicale odore della vita lucente nel ...

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Jesus Christ

Quando Cristo pianse, lagrimoso in suoi ricordi incendiati da orrende libagioni di un’anima defraudata e, sensibile a denudazione, schivò la paurosa cena vampiresca…

… adirandosi se, oltre alla carneficina, gli aguzzini anche di sfiancarlo spolparono le sue ossa, rapendogli il profumo sinaptico del suo unico colore, di se stesso variopinto

Fervide, le memorie giaccion ardimentose in questo lago d’altrui obbrobri snervato. Sradicato in tinta fumante del ghiacciarlo dentro sonanti labbra che tacquero a toccarlo in profondità (in)delebile. Violata, già gialla.

Ocra per obbedire e non benedirvi, inutilmente ribelli, agli ordini delle o(r)che belle.

Che belva e beffa è la vita!

Salvami uva, avvinazzami a “orrida” orchidea divina ché, magnetica di floreal magma, mi scopi per landa in lan...

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La mia gelateria del (per)corso da Tom Hanks, con picchi esoterici da Edgar Allan, il poeta dei suoi occhi neri

Prefazione tenebrosa, con tendenza al macabro, quasi roseo di carne e ossuto di anima derubata eppur combattiva, quindi a tenaglia, audace, tenacissima, forse tanto (s)t(r)enue da esser collassata da un pezzo metafisico

L’ira s’impossessa di me a lunari fasi ascendenti ove il “cratere” crepita, stordendo l’avarizia altrui ad avorio livoroso della mia chioma issata in troni senza miseri trofei, la mia Lei è pron(t)a.
Son il “capobanda” dei “malavitosi”, dei pedestri e degli sciatti, perversione del capriccio più sofisticato, della fig’armonica, schierata in combattimenti ai filantropi, nel ventre incarnato con zucchero (in)filato, “al fulmicotone” sì fulmino i processi imborghesenti di tanto schifoso “detergervi”, poiché son io l’erezione “cosm(et)ica” che fluttua giocosa, trastu...

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L’ombra. Una parabola

Sì! Sebbene cammini nella valle dell’ Ombra…

DAVID, Salmi, XXIII

Voi che leggete siete ancora tra i vivi, ma io che scrivo sarò andato da lungo tempo nel regno delle ombre. Poiché succederanno invero strane cose, fatti segreti saranno svelati, e molti secoli saranno trascorsi, prima che queste memorie siano conosciute dall’umanità. E quando le vedranno ci sarà chi non le crederà, chi ne dubiterà e solo pochi troveranno molta materia da meditare nelle parole qui scolpite con uno stilo d’acciaio.

L’anno era stato un anno di terrore, e di sensazioni più intense del terrore per le quali non esiste un nome sulla terra. Poiché molti prodigi e segni premonitori si erano manifestati, e in lungo ed in largo, sul mare e sulla terraferma le ali nere della Pestilenza si erano spiegate...

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Il silenzio. Una favola

Il silenzio. Una favola

Εῦδουσιν δ’ ὀρὲων κορυφαί τε καὶ φάραγγες

πρώονες καὶ χαράδραι1

ALCMANE, 60, 10, 646

«Ascoltami», disse il Demone, ponendomi una mano sulla testa, «la regione di cui parlo è una tetra zona della Libia, sulle rive del fiume Zaire. Lì non c’è quiete né silenzio.

Le acque del fiume hanno un malsano colore zafferano, e non scorrono verso il mare, ma ribollono sempre sotto l’occhio infuocato del sole con un moto tumultuoso e convulso. Per molti chilometri su entrambi i lati del letto melmoso del fiume si estende un pallido deserto di giganteschi gigli d’acqua. Essi sospirano l’uno nell’altro in questa solitudine e stendono verso il cielo i lunghi, sottili colli e dondolano qua e là le teste semprevive...

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Black Cat, Il gatto nero, la gatta(buia)!

Non vivete di superstizioni e pregiudizio, “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe è racconto spiccato, vi spelacchia e scova i vostri peccatucci!

Esegesi esigente de “Il gatto nero”

Il gatto sa(lta).

Il gatto sa(lta).



Uomini siate e-rettili e le “nere” vi saran feline!


Prego, stendete il tappeto rosso, lasciate che sua signoria parli da Maestro. Gustatevi ogni “singulto” visionario di questo tenebroso racconto, di come sofisticatissimo Edgar gratta nelle viscere delle nostre (in)coscienze e c’ammanetta alla verità, che è una trina, mai ubiqua, cari miei nasi lunghi. Edgar di brevità densa accorcia i vostri sconci scheletrelli nell’armadietto. Apri i cassetti, son ancora pieni di sogni.
Impregna una Donna, impegnati, dai dai, e vedrai che in calore e di fusa ti “confonderà” nelle sue l...

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La maschera(ta) della Morte Rossa

Nei suoi occhi è Sibilla, vi è congenita la febbre del genio sfavillante.

Nei suoi occhi è Sibilla, vi è congenita la febbre del genio sfavillante. Prefazione: esegesi dell’Arte, esigenza! So che spesso, in Passato non poche volte accadde (quindi caddi…), fraintendeste il mio umorismo nero. Mi pare il caso, anzi il racconto che calza a “trucco”. Dietro un resoconto di vita, qualcuno deve fare i conti! Anche col proprio raccontarsela

Sin da infante, son sempre stato un grande ammiratore del supremo, imbattibile Edgar, vero genio d’acutezza mentale forse scaturita dalla sua vita tribolata.
Per esperienze personali, posso infatti attestare e comprovar alla mano che non v’è Arte senza sofferenze interiori.
Innanzitutto, definiamo “Arte”, concetto assai suscettibile di molteplici significa(n)ti ma, proprio in tali variazioni di metrica e giudizio,...

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