Prefazione tenebrosa, con tendenza al macabro, quasi roseo di carne e ossuto di anima derubata eppur combattiva, quindi a tenaglia, audace, tenacissima, forse tanto (s)t(r)enue da esser collassata da un pezzo metafisico
L’ira s’impossessa di me a lunari fasi ascendenti ove il “cratere” crepita, stordendo l’avarizia altrui ad avorio livoroso della mia chioma issata in troni senza miseri trofei, la mia Lei è pron(t)a.
Son il “capobanda” dei “malavitosi”, dei pedestri e degli sciatti, perversione del capriccio più sofisticato, della fig’armonica, schierata in combattimenti ai filantropi, nel ventre incarnato con zucchero (in)filato, “al fulmicotone” sì fulmino i processi imborghesenti di tanto schifoso “detergervi”, poiché son io l’erezione “cosm(et)ica” che fluttua giocosa, trastu...
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